Juncker: "La crescita zero aumenterà i problemi dell’Italia. La Tav? Va fatta"

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Il presidente della Commissione europea parla anche dell’importanza della Tav, in cui l’Ue ha investito 888 milioni di euro. E, sul tema dei migranti, dice che l'Ue "ha appoggiato ampiamente l'Italia per almeno un miliardo di euro"

"Crediamo che la crescita dell'Italia arriverà solo allo 0,2 per cento, cioè zero. Il che vuol dire che i problemi dell'Italia continueranno a crescere". Il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker, intervistato da Fabio Fazio a "Che tempo che Fa", conferma le parole del ministro Giovanni Tria sulla situazione economica italiana nei primi mesi dell'anno. Ma sottolinea che dire che questo sia un rischio per l’economia mondiale come ha fatto il Fmi "è un'esagerazione, malgrado il debito pubblico sia preoccupante". Nel corso dell’intervista il presidente Juncker parla anche dell’importanza della Tav, in cui l’Ue ha investito 888 milioni di euro, delle politiche sui migranti e delle preoccupazioni legate alla xenofobia dilagante in Europa.

La Tav e la Via della Seta

"L'Ue concede circa 888 milioni di euro per cofinanziare il progetto della Torino-Lione. Sono stati già impegnati alcuni crediti e io desidererei che la Tav si facesse”, dichiara Junker nel corso dell’intervista. “È importante per ragioni economiche, sociali e ambientali. Ne vale la pena". Il presidente della commissione europea si dice anche "favorevole a questa nuova Via della Seta. È un progetto ampio che permette di cadere l'uno nelle braccia dell'altro". Poi specifica: "Non mi piace che i singoli europei sottoscrivano contratti individuali con la Cina, ma in quello fatto dall'Italia con la Cina non vedo alcun pericolo grave".

Per i migranti “l’Ue ha appoggiato l’Italia con un miliardo di euro”

Sul tema dei migranti, "noi della Commissione abbiamo aiutato molto l'Italia. A noi non piace tanto che l'Italia dica 'quelli parlano, parole, parole, e non fanno nulla'. Non è vero!", afferma Juncker. "In termini finanziari – spiega -, abbiamo appoggiato ampiamente l'Italia per almeno un miliardo di euro. Così l'Italia che è stata alle prese con questo flusso massiccio di rifugiati ha potuto avvantaggiarsi della solidarietà europea, che è stata forse insufficiente, ma entro le possibilità di bilancio che abbiamo avuto, abbiamo fatto tutto il possibile", ha detto ancora.

Preoccupato dalla xenofobia

Incalzato sul tema della xenofobia, il presidente della commissione europea dice: "Questa noncuranza con cui in Europa si praticano idee di xenofobia, questa mancanza di rispetto con cui si trattano coloro i quali giungono da più lontano, mi preoccupa moltissimo. L'Europa è in primo luogo una costruzione di pace e subito dopo di democrazia". "L'Europa - aggiunge - deve a se stessa di lottare contro tutte queste insidie e queste iniziative dannose che lei descrive. Io credo all'Europa perché non voglio quelle altre cose".

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