Attentato Nuova Zelanda, l'Isis minaccia la vendetta: "La risposta è in arrivo"

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L’organizzazione terroristica ha condiviso su Telegram una serie di messaggi in cui si vede la foto di un kalashnikov nero con scritte bianche, come le armi usate da Brenton Tarrant a Christchurch. Media: gang locali minacciano ritorsioni in carcere contro il killer

L’Isis promette vendetta dopo la strage di Christchurch in Nuova Zelanda in cui sono morte 50 persone (CHI SONO LE VITTIME). Il sedicente Stato islamico, con una serie di messaggi sui canali Telegram, ha condiviso la foto di un kalashnikov nero, con scritte in bianco, come le armi utilizzate da Brenton Tarrant. “Vi riporteremo la sconfitta presto, nessuno si salverà. La risposta è in arrivo”, c’è scritto sul fucile avvolto in una bandiera nera dell’Isis. Intanto - stando a quanto riferisce il New Zealand Herald - l'autore della strage è nel mirino delle gang criminali locali che minacciano ritorsioni contro di lui in carcere.

Il killer a rischio in carcere

"Anche noi abbiamo amici in prigione", ha detto uno dei membri di una banda all'Herald, lasciando intendere una minaccia contro il 28enne australiano. Anche un avvocato penale, Kim Workman, ha dichiarato di aver saputo da una fonte indipendente che Tarrant potrebbe essere in pericolo in carcere. "L'unica cosa da fare - ha suggerito - è che l'amministrazione penitenziaria lo metta in isolamento e lo tenga in regime carcerario separato".

Membri di una gang a sostegno dei parenti delle vittime

Ed emerge anche che i membri di una gang locale, il 16 marzo, sono andati a offrire fiori e il loro sostegno alle famiglie delle vittime, davanti alla Hagley High School: "Siccome sono venuti in Nuova Zelanda, adesso sono dei nostri. Sono la nostra gente", hanno spiegato aggiungendo che quello che Tarrant ha fatto "è stato disgustoso", "sbagliato in ogni modo possibile". 

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