Usa, voleva colpire la Casa Bianca: arrestato un 21enne radicalizzato

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Foto d'archivio (Getty Images)

Nel mirino di Hasher Jallal Taheb c'erano anche altri luoghi simbolo americani, come la Statua della Libertà. Gli inquirenti sono arrivati a lui dopo un'indagine durata oltre un anno. L'Fbi ritiene che il giovane volesse agire da solo

Voleva attaccare la Casa Bianca e altri edifici simbolo, ma è stato fermato. Hasher Jallal Taheb, 21 anni e radicalizzato di recente, è stato arrestato dall’Fbi alla fine di un’indagine durata oltre un anno. Per gli inquirenti, il giovane aveva l’obiettivo di condurre attacchi jihadisti in particolare contro i palazzi federali, la Statua della Libertà e altri target come "il Washington Monument, il Lincoln Memorial e una particolare sinagoga", ha detto il procuratore BJ Park davanti al giudice dove Taheb è comparso brevemente dopo l'arresto.

"Voleva agire da solo"

Nell'annunciare il fermo, l'Fbi ha rassicurato sul fatto che il 21enne volesse agire da solo. Con il suo arresto, la minaccia è neutralizzata. "L'indagine continua, ma al momento riteniamo che Taheb agisse da solo", ha spiegato l'agente speciale dell'Fbi di Atlanta, Chris Hacker. Come scrivono diversi media americani, tra cui il New York Times, Taheb è stato arrestato in Georgia e le autorità hanno perquisito la sua abitazione a Cumming.

Pronto a colpire con esplosivi e razzi anticarro

L’indagine era partita da una segnalazione anonima nel marzo del 2018, in cui Taheb veniva descritto come radicalizzato. Si precisava anche che di recente il ragazzo aveva cambiato nome e voleva andare all'estero. L'Fbi è poi riuscita ad aprire un canale di comunicazione con il giovane che, nell'agosto scorso, voleva vendere la sua auto e raccogliere fondi per viaggiare all'estero, all' "hijra", termine che fa riferimento ai territorio sotto il controllo dell'Isis. A dicembre un agente sotto copertura dell'Fbi lo ha incontrato: Taheb gli ha mostrato una piantina della West Wing della Casa Bianca e gli ha detto che avrebbe voluto colpirla. Per attaccare avrebbe usato dispositivi esplosivi fatti in casa, ma anche razzi anticarro.

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