Migranti, Amnesty accusa l'Ue: "Lascia persone alla deriva"

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Amnesty International accusa i governi degli Stati europei di lasciare i migranti alla deriva nel Mar Mediterraneo (Foto: Archivio Getty Images)
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L'organizzazione per i diritti umani contro i politici europei: "Rafforzano la Guardia costiera libica e ostacolano le Ong"

Un'accusa diretta arriva da Amnesty International nei confronti dei governi dell'Unione Europea sul tema dei migranti. L'organizzazione che si batte per la difesa dei diritti umani nel mondo ha denunciato in un'analisi sulla situazione nel Mediterraneo centrale il comportamento dei Paesi europei: "L'affidamento dei controlli di frontiera alle autorità libiche e l'assenza di un sistema di condivisione equa delle responsabilità sull'accoglienza dei richiedenti asilo in Europa hanno dato luogo a una situazione in cui i migranti vengono spesso lasciati alla deriva nel Mediterraneo".

Migranti a terra, navi in mare

Il report denuncia "un sistema che scoraggia gli Stati dal fornire assistenza ai rifugiati che si trovano in situazioni di pericolo in mare" e individua una serie di misure per correggere le situazioni che si stanno verificando negli ultimi mesi: i Paesi dell'Unione dovrebbero evitare che i migranti salvati passino giorni in mare, come nel caso delle navi di Sea Watch e Sea Eye, e che le navi umanitarie vengano bloccate nei porti, come sta accadendo all'imbarcazione di Proactiva Open Arms, ferma nel porto di Barcellona.

Esponenti politici fanno a gara per dimostrare cattiveria

"Non dovremmo più assistere al vergognoso spettacolo offerto da esponenti politici in gara per dimostrare di essere più cattivi nel negare assistenza e rifiutare l'approdo a terra di uomini, donne e bambini rimasti per settimane a bordo delle navi di soccorso", afferma Matteo de Bellis, ricercatore sulle migrazioni di Amnesty. "I leader dell'Ue devono adottare misure urgenti per correggere un sistema che non aiuta né gli Stati frontalieri né le persone in cerca di salvezza, che vengono lasciate in mare o che languono negli Stati membri, sopraffatti da procedure d'asilo inefficaci o estenuanti. Non possono continuare a girare le spalle alle persone abbandonate in mare e a distorcere il dibattito sull'immigrazione per i loro vantaggi politici. Devono accordarsi urgentemente su una politica rapida e funzionante sugli approdi, coerente col diritto internazionale, e su un sistema equo di condivisione delle responsabilità tra gli stati membri per quanto riguarda i richiedenti asilo".

Libia insicura e inadeguata

Secondo il rapporto di Amnesty, i governi europei "hanno posto in essere una serie di misure per impedire l'attraversamento del Mediterraneo centrale, tra cui il rafforzamento della Guardia costiera libica per intercettare i migranti e gli ostacoli alle Ong che svolgono attività di ricerca e soccorso in mare". L'obiettivo è quello di tenere le persone lontano dall'Europa, nonostante "la Libia non abbia la capacità di coordinare le operazioni di soccorso" e nonostante sia un paese dove le persone "rischiano di subire torture, estorsioni e stupri".

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