Brexit, May si salva e incassa la fiducia. Corbyn: "Togliere dal tavolo il No Deal"

306 sì contro 325 no: il governo resiste. Merkel e Macron pronti a concedere tempo a Londra, ma ai loro ministri dicono: non si riaprono i negoziati. E anche l'Ue ribadisce: "L'accordo non può essere rinegoziato"

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- di Redazione Sky TG24

Salvini: verso rinegoziazione con Bruxelles

"In Gran Bretagna il popolo ha votato per uscire dall'Europa. Ora, dopo il voto contro un accordo ritenuto svantaggioso, io penso che andranno verso una ulteriore rinegoziazione con Bruxelles". Cosi' il ministro Matteo Salvini ai microfoni di Rainews 24 riguardo il voto della Camera dei Comuni che ha bocciato l'accordo sul divorzio dall'Ue raggiunto a novembre dalla premier Tory, Theresa May. 
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Brexit, May sfida l'opposizione a presentare la sfiducia


 

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May: con elezioni nessun divorzio e profonde divisioni

La premier britannica ha chiesto la fiducia al Parlamento nel voto in programma stasera dopo la bocciatura dell'accordo con l'Ue su Brexit. "Il popolo britannico vuole che i parlamentari vadano avanti con la Brexit. Un'elezione impedirebbe questo. Significherebbe che l'articolo 50 deve essere prorogato creerebbe questo creerebbe incertezza. Il voto alimenterebbe divisioni profondi", ha avvertito. 

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Oltre 80 deputati chiedono secondo referendum

Oltre 80 deputati britannici hanno firmato una lettera chiedendo un secondo referendum sulla Brexit, dopo la sonora bocciatura in Parlamento a Londra dell'accordo raggiunto dalla premier Theresa May con l'Ue. Come riferisce la Bbc, tra i firmatari ci sono 13 europarlamentari e 71 laburisti. Questi ultimi hanno riferito di aver sostenuto la mozione di sfiducia ma ritengono che un secondo richiamo alla volontà popolare dovrebbe essere sostenuto inequivocabilmente dal Labour. Corbyn da tempo è invece schierato a favore di nuove elezioni, sostenendo che un secondo referendum e' "un'opzione per il futuro" ma "non per oggi". 
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Corbyn presenta mozione di sfiducia, dibattito al via

Il voto di ieri sulla Brexit dimostra che il governo Tory di Theresa May non ha una maggioranza sulla "questione piu' vitale che è di fronte" al Regno Unito e non è in grado di controllare la Camera dei Comuni. Lo ha sottolineato il leader dell'opposizione laburista, Jeremy Corbyn, formalizzando oggi la mozione di sfiducia e aprendo il dibattito. "Il governo ha fallito, restituisca la parola al Paese", ha detto Corbyn, sollecitando l'approvazione della mozione e la strada di elezioni anticipate.
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May: non revocheremo l'articolo 50

Theresa May ha ribadito alla Camera dei  Comuni che il suo governo non intende revocare l'Articolo 50.  L'affermazione della premier è giunta in risposta alla richiesta del  leader laburista Jeremy Corbyn di escludere la possibilità di una 'no  deal Brexit', una Brexit senza accordo con la Ue. Per farlo, ha detto  la premier, ci sono due modi: "Approvare un accordo o revocare  l'Articolo 50, una cosa che il nostro governo non intende fare". Ai  Comuni è in corso il dibattito sulla mozione di sfiducia presentata  ieri sera da Corbyn, dopo la pesante bocciatura dell'accordo per la  Brexit.
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Brexit, ora che succede? Gli scenari


 
- di Redazione Sky TG24

May ribadisce: sono garantiti i diritti di tutti i cittadini Ue

La premier britannica Theresa May ha ribadito nel Question Time di oggi ai Comuni il suo impegno a garantire il mantenimento dopo la Brexit dei diritti attuali degli oltre 3 milioni di cittadini di Paesi Ue residenti nel Regno Unito (fra cui si contano circa 600.000 italiani). "Il governo resta legato a questo impegno" anche in caso di no deal, ha insistito May in risposta a una domanda specifica, pur ribadendo ripetutamente di non volere lo scenario del no deal. La premier, che è anche tornata a escludere l'ipotesi che la Gran Bretagna possa non uscire dall'Ue e che il suo governo possa sostenere un referendum bis, ha nel contempo auspicato piena reciprocità per "i cittadini britannici" residenti nel continente: in totale circa un milione. 
- di Redazione Sky TG24

Nel pomeriggio, riunione dei 27 ambasciatori Ue 

Gli ambasciatori dei 27 Paesi Ue si riuniranno nel primo pomeriggio (Coreper) per un aggiornamento sulla Brexit, dopo la bocciatura dell'accordo, ieri sera a Westminster. Lo spiegano fonti diplomatiche europee alle agenzie stampa. Secondo quanto spiegano le stesse fonti, sara' un primo scambio di vedute, e non è prevista alcuna decisione, anche perché l'Unione è in attesa di vedere le evoluzioni delle prossime ore a Londra, e capire in quale direzione voglia muoversi il Regno Unito.
- di Redazione Sky TG24

Cameron: non mi pento di aver indetto il referendum

- di Redazione Sky TG24

May: chiedo fiducia per attuare la Brexit 

Portare a compimento la Brexit "è un dovere di fronte al popolo britannico", ha insistito la premier, ribadendo l'impegno di ascoltare Westminster dopo la bocciatura ieri del suo accordo e di avviare un dialogo trasversale allargato alle opposizioni "in spirito contenuto", prima di ripresentarsi lunedì prossimo in aula - se non sarà sfiduciata stasera - con un piano per il futuro. Ma in sostanza non ha fatto alcun gesto di apertura, ha polemizzato con estrema durezza con il leader dell'opposizione laburista e ha insistito sui punti positivi dell'accordo bocciato ieri, limitandosi ad avvertire ancora una volta che "se il Parlamento vuole evitare un no deal, deve sostenere un accordo" sull'uscita dall'Ue.
 
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Confindustria: Brexit è un'opportunità, ma l'Italia non è pronta

La Brexit può pesare sull'export italiano con "in ballo circa 23 miliardi" ma può "generare anche opportunità" per l'Italia con più investimenti diretti esteri per 26 miliardi: "Un aumento del valore aggiunto pari a 5,9 miliardi annui, lo 0,4% del Pil". Lo stima il Centro studi di Confindustria ma avverte: sono opportunità che "trovano però l'Italia impreparata a coglierle" per ragioni strutturali o istituzionali come "una maggioranza di Governo che a tratti non ha esitato a porsi in modo antagonista rispetto alla Commissione Ue", soprattutto sulla manovra.
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Theresa May alla prova della fiducia

Dopo il no all'accordo con l'Ue, la Camera dei comuni decide sul destino del governo votando la mozione di sfiducia presentata dal laburista Corbyn. Barnier: "Mai così forte il rischio 'no-deal'". Allarme di Confindustria: le imprese italiane dell'export rischiano 23 miliardi.


 
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La campagna del partito Conservatore 

"Un futuro migliore sotto i conservatori-non mucchi di debito sotto il lavoro"
- di Redazione Sky TG24

Moody's, incertezza prolungata, tutti scenari aperti

"Il risultato del voto di ieri allunga ancora il periodo di incertezza sulle relazioni tre Uk e Ue e si tratta di un fattore negativo per il merito del credito di molti emittenti. Inoltre significa che rimane possibile un ampio spettro di risultati, da una Brexit senza accordo a marzo fino alla decisione di rimanere per sempre nell'Unione europea". E' l'analisi di Moody's dopo la bocciatura da parte del Parlamento britannico sull'accordo con la Ue per l'uscita del Paese dall'unione europea.
 
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Question time di Jeremy Corbyn

"Questo governo ha fatto fallire il Paese"
- di Redazione Sky TG24

Corbyn: ogni altro premier si sarebbe dimesso 

"Qualsiasi altro primo ministro" britannico si sarebbe già dimesso di fronte "all'entità" della disfatta subita ieri dal governo Tory ieri sulla Brexit. Così il leader laburista Jeremy Corbyn polemizzando con Theresa May nel Question Time che precede ai Comuni il dibattito sulla sfiducia
di stasera. May ha risposto accusando Corbyn di non avere una posizione chiara sulla Brexit, né una proposta alternativa e che un suo governo sarebbe un male per il Paese. Poi, ribadendo di non volersi dimettere, ha concluso: "Noi non lo permetteremo".   
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Botta e risposta May-Corbyn

Theresa May spera di vedersi confermata la fiducia stasera dai Comuni per "attuare la Brexit" nel rispetto della volontà popolare espressa del referendum del 2016: lo ha detto lei stessa nel botta e risposta con il leader laburista Jeremy Corbyn nel Question Time del mercoledì. Corbyn ha replicato accusando la premier Tory di essere "incapace di accettare" la realtà della sconfitta subita ieri e di rispondere alla richiesta del Labour di escludere un no deal e discutere di un accordo con l'Ue che mantenga Londra nell'unione doganale.
   
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Leader scozzese Sturgeon scrive a May: "Serve rinvio data d'uscita"

Una lettera aperta alla premier Theresa May per invocare un rinvio della data della Brexit e un dialogo trasversale fra i partiti e le nazioni del Regno Unito: l'ha scritta oggi Nicola Sturgeon, first minister della Scozia e leader dell'Snp, il partito indipendentista scozzese. Sturgeon, indirizzandosi alla May con un familiare "cara Theresa", offre la disponibilità a discutere sul da farsi, dopo la bocciatura sonora ieri alla Camera dei Comuni della ratifica dell'accordo sulla Brexit. Ma insiste soprattutto sulla necessità di prendere tempo, non senza ribadire la contrarietà della maggioranza degli elettori della Scozia e del suo partito al divorzio dall'Ue e la sua posizione a favore d'un referendum bis. Come prima mossa, Surgeon sollecita in ogni modo la premier a chiedere a Bruxelles "un'estensione" dei termini dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona, per evitare lo sbocco di un'uscita senz'accordo di default (no deal) il 29 marzo.
- di Redazione Sky TG24

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