Carlos Ghosn, il tribunale di Tokyo nega la libertà su cauzione all'ex capo di Nissan

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Carlos Ghosn è stato arrestato in Giappone lo scorso 19 novembre (foto: archivio Ansa)
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La corte ha ritenuto ci fosse il rischio di inquinamento delle prove. I legali del manager faranno ricorso nel caso la decisione di tenerlo in carcere dovesse essere confermata

Il tribunale di Tokyo ha negato la libertà su cauzione a Carlos Ghosn, ex presidente di Nissan-Renault-Mitsubishi Motors, detenuto dal 19 novembre con l'accusa di aver violato i regolamenti finanziari relativi ai suoi compensi. La corte, secondo quanto riporta l'Agence France Press (Afp), ha ritenuto ci fosse il rischio di inquinamento delle prove. I legali dell'ex tycoon presenteranno ricorso nel caso la decisione di tenerlo in carcere dovesse essere confermata.

Due nuove incriminazioni

I legali di Ghosn hanno inoltrato la richiesta di libertà venerdì scorso, a seguito alla formalizzazione da parte del pubblico ministero di due nuove incriminazioni per abuso di fiducia aggravata e omissioni di compensi negli ultimi tre anni fiscali. Il top manager, arrestato il 19 novembre in Giappone per presunti illeciti finanziari, resterà in custodia almeno fino al 10 marzo se la decisione del tribunale venisse confermata da un secondo giudice. La misura può, inoltre, essere estesa per un periodo  di un mese su richiesta del procuratore.

Possibile inquinamento delle prove

La decisione della corte di Tokyo di respingere la richiesta di libertà di Ghosn sarebbe dovuta al rischio di inquinamento delle prove. L'ex presidente di Mitsubishi, comparso per la prima volta in aula la settimana scorsa, continua a respingere ogni accusa. I legali del tycoon 64enne faranno ricorso rispetto alla decisione della Corte che potrebbe prolungare ulteriormente il periodo in carcere in attesa del processo: nel frattempo la moglie Carole Ghosn ha scritto una lettera all'Ong Human Rights Watch per denunciare condizioni di detenzione particolarmente dure inflitte al marito.

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