Francia, Macron su Gilet gialli: "Collera giusta, aumenteremo il salario minimo nel 2019"

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Il presidente rompe il silenzio e si rivolge alla nazione. Al centro del suo discorso la crisi nata dalle proteste delle ultime settimane contro l’aumento dei prezzi del carburante: "Stato di emergenza sociale ed economico". Ma assicura: "Ne usciremo bene"

Emmanuel Macron, dopo quasi due settimane, parla alla nazione e affronta la crisi innescata dalle proteste dei gilet gialli (CHI SONO) contro l’aumento dei prezzi del carburante. "Questa indignazione è condivisa da molti francesi. Abbiamo risposto all'aumento della tassa sul carburante, ma servono misure profonde. La collera è giusta, in un certo senso", ha spiegato il presidente (L'INTERVENTO). E ha annunciato che già da questa settimana verranno prese misure per affrontare lo "stato di emergenza sociale ed economico della Francia". "Ne usciremo bene tutti insieme", ha garantito. Le dichiarazioni di Macron arrivano a pochi giorni dall'ultima manifestazione dei gilet gialli, dell'8 dicembre, che ha segnato il quarto sabato consecutivo di proteste. Proprio ricordando le manifestazioni che hanno scosso il Paese e in particolare Parigi, il presidente ha anche ribadito che "la violenza è inaccettabile, saremo intransigenti con i violenti".

Macron: "Aumento del salario minimo di 100 euro dal 2019"

Tra le misure annunciate, anche quella che prevede che il salario minimo della Francia aumenterà di 100 euro al mese dal 2019 (VIDEO). Macron ha poi annunciato l'annullamento della contribuzione sociale generalizzata (CSG) per i pensionati che guadagnano meno di 2.000 euro al mese. Sul tavolo ci sarebbe anche la volontà di detassare gli staordinari in busta paga dal gennaio del 2019. Prima del discorso alla nazione, il presidente ha ricevuto i presidenti di Senato e Assemblea Nazionale, ma anche i sindacati, le parti sociali e i rappresentanti locali in un'ultima "grande concertazione".

L'appello per una Francia unita

In tutto il suo discorso, Macron ha fatto più volte appello all’unità della Francia: "Per avere successo dobbiamo restare uniti" e "garantire la giustizia sociale”. "Dobbiamo andare avanti, ma in maniera diversa. Ci troviamo ad un crocevia per il Paese: serve il dialogo, il rispetto”. E non è mancato nemmeno un riferimento alla legge elettorale, con il presidente che ha detto di volerne una "più giusta".

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