Olimpiadi invernali 2026, Calgary verso il ritiro della candidatura

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Nel referendum consultivo hanno vinto i “no” (56,4%) alla possibilità di ospitare i giochi. La decisione definitiva spetta però al Consiglio municipale. Per Milano e Cortina si prospetta un duello con Stoccolma

Una possibile avversaria in meno per Milano e Cortina nella corsa ai Giochi olimpici invernali del 2026: i cittadini di Calgary hanno detto "no" alla candidatura della loro città per l’evento che si terrà fra otto anni. Secondo quanto riferisce il Calgary Herald, infatti, al referendum consultivo hanno vinto i "no" alla candidatura, con il 56,4% dei voti (171.750). Si tratta di risultati ancora non ufficiali e postati su Twitter dal municipio. Solo venerdì 16 novembre si avrà la risposta definitiva. La decisione finale sulla partecipazione spetta, comunque, al Consiglio municipale che deve ratificare l'esito del voto.

Il sindaco di Calgary: "Sono deluso"

"La gente ha parlato, tanta gente, e l'ha fatto chiaramente. E questa è una chiara direzione su dove andare", ha commentato il sindaco di Calgary, Naheed Nenshi, aggiungendo di essere personalmente deluso dal voto. Il Consiglio municipale si riunirà lunedì per votare e probabilmente sospenderà il procedimento di candidatura. Una scelta che si tradurrà nella perdita di 700 milioni di dollari canadesi in fondi da parte dello Stato di Alberta destinati a finanziare i Giochi. "Ho creduto in quello che le Olimpiadi invernali potevano fare per la nostra comunità, per la nostra provincia, per il Canada", ha detto Scott Hutchinson, presidente del comitato organizzatore. Alla base di tutto, la difficile gestione del conto economico dell'organizzazione dei Giochi.

Duello Italia-Svezia

La strada per la candidatura italiana, ora, sembrerebbe dunque in discesa, considerato che, alla pari di Calgary, anche Stoccolma, altra favorita, ha parecchi problemi di natura politica ed economica fra governo nazionale e autorità locale. Il 28 novembre, il dossier sulla candidatura italiana sarà presentata al Cio, a Tokyo, dal presidente del Coni Malagò, che volerà in Giappone insieme al sindaco di Milano Sala e al governatore del Veneto Zaia. Prima di Calgary erano già 'cadute' altre candidature eccellenti, su tutte quella della giapponese Sapporo già sede dei Giochi nel 1972 (anche Calgary le aveva già ospitate nel 1988), e poi anche di Sion (Svizzera), Graz (Austria) ed Erzurum (Turchia).

Zaia: "Non abbassiamo la guardia"

"A maggior ragione di fronte a questa notizia dobbiamo lavorare, progettare, fare squadra come se avessimo mille competitor. Guai abbassare la guardia", ha detto però Zaia, dopo la notizia del referendum di Calgary. "A questo punto - aggiunge il governatore del Veneto - dobbiamo sostenere la candidatura Milano-Cortina con ancora più tensione e determinazione di prima, a cominciare dall'andare a Tokio ancora più forti e convinti delle qualità della nostra proposta. Sarebbe un errore calare la tensione per un possibile avversario in meno, perché non si vince adesso, ma il giorno dell'assegnazione ufficiale da parte del Cio". 

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