La Brexit di Sua Maestà: nuova partnership, vecchi valori e fiducia

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Liliana Faccioli Pintozzi

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Per consuetudine la Casa Reale non si esprime mai sui temi dell'attualità politica. Ma alla cena di Stato in onore dei Reali d'Olanda Elisabetta II ha parlato di una alleanza che "rimane forte anche attraverso il cambiamento": "guardiamo al futuro con fiducia".

Il cappellino "blu Europa" decorato con margherite gialle disposte in tondo nessuno lo ha mai potuto dimenticare. Cappellino europeista per l'ultimo Queen's Speech nel giugno del 2017, cappellino che - nel silenzio della sua proprietaria - lasciava intendere un'attenzione, se non una vera e propria preferenza. Ma quello era solo un cappellino.

L'anno prima poi c'erano state le indiscrezioni anti-europeiste del tabloid Sun: quando uno spiffero lasciò intendere che la Regina sosteneva la Brexit le smentite di Buckingham Palace furono  feroci - per la sottesa mancanza di rispetto del ruolo, più che per la posizione espressa.

Ora, invece, a parlare è stata lei stessa. E poiché è una contraddizione in termini pensare che Elisabetta II possa aver infranto il protocollo che impone ai Windsor di tenersi a distanza di sicurezza dalla politica, dobbiamo pensare che evidentemente la Brexit non è più considerata attualità ma piuttosto panorama. Qualcosa di abbastanza immanente e di per sé evidente da permettere alla Regina di commentarla: "Mentre guardiamo a una nuova partnership con l'Europa, i nostri valori condivisi e l'impegno reciproco rappresentano il nostro asset migliore, e dimostrano che anche attraverso il cambiamento la nostra alleanza duratura rimane forte, e come innovatori, commercianti e internazionalisti guardiamo con fiducia al futuro".

Nuova partnership; valori condivisi e impegno reciproco come asset migliore; alleanza ora duratura e che rimane forte; infine, fiducia. Poche parole, ma sono tutte da sottolineare, nel momento in cui il paese è ancora spaccato in mille diverse fazioni - nelle piazze e nelle imprese, a Westminster e all'interno dei partiti stessi.

Poche parole che indicano che il timone è ancora dritto e che il Regno Unito e l'Europa Unita saranno sempre vicini; parole che ovviamente non entrano a gamba tesa nel dibattito odierno - deal o no deal? hard o soft brexit? - ma puntano a rassicurare tutti gli attori.

Tra gli ospiti del banchetto in onore di Guglielmo Alessandro d'Olanda e della regina Maxima anche il Primo Ministro Theresa May. Che in serata affronterà i ribelli del Comitato 1922, l'organo del partito conservatore che indice le elezioni per la leadership interna: è lì che, ormai da mesi, i Brexiteers duri e puri stanno cercando di raccogliere le 48 lettere di sfiducia necessarie per sfidarla. Per ora senza fortuna.

 

 

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