Iraq, il nuovo premier sceglie i ministri sul web

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Abdel Mahdi è stato incaricato premier la scorsa settimana da Barham Saleh, il neo eletto presidente della Repubblica (Getty Images)
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Adel Abdel Mahdi ha annunciato che i titolari dei dicasteri del nuovo governo verranno selezionati tra coloro che si candideranno sul sito della presidenza del consiglio. Dopo il primo giorno di apertura delle candidature sono già "migliaia" i curricula inviati

Ministri scelti sul web. In Iraq, il premier incaricato Adel Abdel Mahdi ha annunciato che i nuovi titolari dei dicasteri verranno selezionati tra coloro che si candideranno mandando il proprio curriculum online. L'iniziativa, assunta in segno di trasparenza e apertura a figure "fuori dall'establishment politico", si rivolge a "tutti i cittadini dell'Iraq, uomini e donne, che si ritengono qualificati". Le candidature sono aperte dal 9 ottobre e si chiuderanno l'11. Per candidarsi sarà sufficiente compilare un formulario online disponibile sul sito della presidenza del consiglio irachena.

Già migliaia i curricula inviati

Dopo il primo giorno di apertura delle candidature sono già "migliaia" i curricula inviati. Una partecipazione massiccia che, secondo Adel Abdel Mahdi, rappresenta un "indicatore di fiducia" nei confronti dell'iniziativa, fortemente voluta dal governo. Per partecipare alla selezione i candidati devono fornire i loro dettagli personali, dichiarare se appartengono a un partito politico e dichiarare quale ministero vorrebbero guidare. Nel formulario gli aspiranti ministri devono anche descrivere i progetti più importanti che hanno supervisionato e le soluzioni pratiche che propongono per affrontare i problemi con i quali è impegnato il dicastero prescelto.

Diffuso malcontento nel Paese

L'Iraq sta vivendo un profondo malcontento sociale nei confronti dell'establishment politico e istituzionale. Abdel Mahdi è stato incaricato la scorsa settimana da Barham Saleh, il neo eletto presidente della Repubblica, e l'assegnazione dell'incarico ha messo fine a mesi di stallo politico e istituzionale, durante i quali la popolazione è scesa più volte in piazza contro il carovita e la corruzione della classe politica. Il nuovo governo dovrà guidare la ricostruzione del Paese, appena uscito da quattro anni di guerra contro l’autoproclamato Stato Islamico (IS), che ha lasciato alle sue spalle decine di migliaia di case distrutte, imprese e fabbriche inutilizzabili e più di tre milioni di persone sfollate.

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