Nuova Zelanda, primo stop alla vendita di fragole dall'Australia

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Le autorità neozelandesi e australiane stanno svolgendo sulle fragole del Queensland (archivio Getty Images)
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Lo ha deciso la catena di supermercati Countdown dopo i casi di frutta sabotata con aghi da cucito. Le autorità di entrambi i Paesi stanno svolgendo indagini su un centinaio di casi segnalati dai consumatori

Stop alle vendite di fragole australiane in Nuova Zelanda. Lo ha deciso una catena di supermercati dopo il caso di aghi da cucito ritrovati nei frutti provenienti da una fattoria del Queensland.

La scelta di Countdown

A comunicare la decisioni è stata la catena di negozi neozelandese Countdown, di proprietà del gruppo australiano Woolworths Limited. In un comunicato pubblicato sul proprio sito web, Countdown ha reso noto che le fragole "Choice", provenienti dallo stato dell'Australia Occidentale, saranno ritirate "come misura precauzionale" dopo l'allarme già esploso nelle scorse settimane. Non è chiaro quando sarebbero potute entrare in Nuova Zelanda, ma la scorsa settimana le autorità australiane avevano fatto sapere di essere al lavoro con i metal detector per controllare tutte le esportazioni di fragole. Il ministro dell'Industria Primaria della Nuova Zelanda, Damien O'Connor, ha dichiarato lunedì 24 settembre che non è chiaro se le fragole siano state alterate in Australia o in Nuova Zelanda. "Spero che nessun neozelandese sia così idiota", ha detto il ministro, come citato dal quotidiano New Zealand Herald, aggiungendo che gli addetti alla sicurezza alimentare stanno conducendo "un'inchiesta approfondita".

Il caso fragole in Australia

La catena Countdown, da parte sua, ha confermato di essere in contatto sia con la Nuova Zelanda che con le autorità australiane, che stanno svolgendo le proprie indagini sul caso. Un caso scoppiato nelle scorse settimane proprio nella vicina Australia dove sono stati ritrovati cestini con fragole "sabotate" con aghi da cucito al loro interno. I prodotti già commercializzati in supermercati negli stati del New South Wales, di Victoria e anche in Tasmania, sarebbero stati ingeriti da alcuni consumatori che, successivamente, sono stati sottoposti a delicate operazioni chirurgiche per le ferite riportate. Attualmente la polizia australiana sta indagando su più di cento segnalazioni di aghi trovati in altri tipi di frutta durante le ultime settimane.

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