Corte Suprema Usa, un'altra donna accusa Brett Kavanaugh di molestie

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Brett Kavanaugh (foto di repertorio - Getty Images)

Dopo quella di Christine Ford, il New Yorker ha reso nota una seconda presunta molestia. La vittima si chiama Deborah Ramirez, i fatti sarebbero accaduti a Yale negli anni Ottanta. La replica: "Sono insulti, non mi farò intimidire"

Nuova accusa di molestie sessuali per Brett Kavanaugh. Mentre il giudice scelto da Donald Trump per la Corte Suprema deve già rispondere delle accuse di Christine Blasey Ford, una seconda donna, Deborah Ramirez, ha raccontato di esser stata molestata da Kavanaugh durante gli anni Ottanta, quando i due frequentavano l'università di Yale. "Non mi farò intimidire" ha replicato il giudice, che in un nota inviata al Senato ha scritto: "Gli sforzi coordinati per distruggere il mio nome non riusciranno a farmi ritirare".

L'inchiesta del New Yorker

A rivelare l'esistenza di una seconda accusatrice è il New Yorker, secondo cui alcuni senatori democratici stanno indagando sulle accuse mosse da Deborah Ramirez a Kavanaugh. Ramirez ha raccontato di essere stata molestata da Kavanaugh nell'anno accademico 1983/84 a Yale. Il giudice nominato da Trump, allora 18enne, si sarebbe presentato ubriaco nel suo dormitorio e l'avrebbe costretta a toccarlo nelle parti intime contro la sua volontà.

L'audizione della Ford

Le accuse di Ramirez si aggiungono a quelle di Christine Ford, che ha accusato Brett Kavanaugh di averla molestata sessualmente al liceo. Ford comparirà davanti alla commissione giustizia del Senato giovedì, insieme proprio a Kavanaugh.

Kavanaugh, 53 anni, cattolico, sposato con due figlie, respinge le accuse. "I fatti - dice in una nota - non sono mai accaduti. Non vedo l'ora di testimoniare in Senato per difendere il mio buon nome". Durante l'audizione per la sua conferma in Senato, il giudice nominato da Trump ha giurato di non aver mai compiuto molestie verbali o fisiche in età adulta. In occasione dell'audizione di giovedì, Kavanaugh presenterà l'agenda dei suoi appuntamenti di quell'anno in cui - sostiene - non ci sarebbe traccia del party in cui avrebbe assalito Ford. Secondo la Casa Bianca si tratta di "una campagna di calunnie coordinata dai democratici".

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