Foto in topless di Kate Middleton, confermate multe record per Closer

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Il principe William d'Inghilterra e la moglie Kate Middleton (archivio Getty Images)
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La corte d'appello di Versailles ha mantenuto invariate le sanzioni da 45mila e 10mila euro per i dirigenti del giornale scandalistico, e per i fotografi. Il settimanale costretto a versare 100mila euro alla coppia reale

La rivista francese Closer ha perso il suo appello nel processo per la pubblicazione, nel 2012, di alcune foto di Kate Middleton in topless. Lo ha deciso la corte d'appello di Versailles, che ha confermato le multe salate imposte ai dirigenti della rivista e ai presunti fotografi comminate nel settembre del 2017 dal tribunale di primo grado di Nanterre.

Le multe confermate in appello

Il 19 settembre giudici d'appello hanno respinto il ricorso degli editori, confermando su richiesta del pubblico ministero le sanzioni inflitte in primo grado per divulgazione di un documento "ottenuto ai danni dell'intimità della vita privata". Reato che ha visto le condanne in complicità della caporedattrice Laurence Pieau e del direttore di Closer, Ernesto Mauri, che ora dovranno pagare una ulta di 45mila euro. Confermate anche le multe ai presunti autori degli scatti: i paparazzi dell'agenzia parigina Bestimage, Cyril Moreau e Dominique Jacovides, che hanno sempre negato la propria responsabilità nella clamorosa vicenda, ma che ora dovranno sborsare 5mila euro, più altre 5mila condizionate al ripetersi di un reato simile. Maxi risarcimento, infine, per William e Kate al quale il giudice ha concesso un indennizzo di 100mila euro da parte della rivista francese per la violazione della loro privacy.

Il pm: "Violazione inaccettabile della privacy"

Closer, rivista specializzata in gossip, ha pubblicato le foto della Duchessa di Cambridge con indosso solo gli slip del bikini nel settembre del 2012. Al tempo Kate Middleton era in vacanza con il marito William, futuro erede al trono d'Inghilterra, in un castello nella regione del Luberon, nel sud-est della Francia. Nel giudizio di appello, il pubblico ministero francese aveva chiesto alla corte di Versailles di imporre nuovamente le stesse sanzioni alla rivista e ai suoi editori, aumentando le multe per i fotografi, che continuano a negare la responsabilità. "C'è stata una violazione assolutamente inaccettabile, non solo della privacy e delle vite private di questi due individui, ma anche della dignità di una donna", ha detto alla corte il procuratore Marc Brisset-Foucault.

La difesa del giornale

La difesa del giornale, rappresentata dall'avvocato Paul-Albert Iweins, aveva chiesto invece chiesto alla corte di annullare o ridurre le multe imposte dal tribunale di primo grado sostenendo che le sanzioni inflitte fossero eccessive per un caso di privacy. In primo grado, Closer aveva inoltre sostenuto che le immagini erano di interesse pubblico e trasmettevano una "immagine positiva" dei reali. 

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