Immagini su migranti torturati in Libia, dubbi sull'autenticità

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Il tweet di Avvenire con un fermo immagine di uno dei video

Alcuni osservatori mettono in dubbio la provenienza delle immagini che il Pontefice ha voluto vedere: non sarebbe certa la provenienza. Giornalista di Avvenire a Sky tg24: "Le foto non sono false"

Ragazzi legati e appesi a testa in giù, denudati, presi a sprangate o torturati a colpi di coltello o di machete. Altri picchiati a sangue e immortalati da un telefonino per girare il video ai parenti “a cui chiedere soldi".  E' questo il contenuto di alcuni video che mostrerebbero cosa accade ai migranti dentro le carceri libiche. Video che Papa Francesco ha voluto vedere e di cui ha parlato ai giornalisti, di ritorno dal viaggio in Irlanda. “Prima di mandarli indietro si deve pensare bene”, ha detto il Pontefice riferendosi alle politiche di respingimento volute da qualche leader europeo.

Il quotidiano Avvenire ha pubblicato alcune immagini tratte dai filmati sui lager di Tripoli. “Le meno cruente”, scrivono dalla redazione. "Il Pontefice - rivela poi il giornale - in silenzio ha osservato quei drammi, prima solo raccontati dalle cronache, ora visibili agli occhi”. Oltre alle torture, nei video (arrivati fin qui grazie agli smartphone di chi è riuscito a uscirne vivo) verrebbero ripresi anche i trafficanti. 

Dubbi sull'autenticità delle immagini

Secondo il sito Snopes, però, cinque delle sette foto sicuramente non riguardano il traffico di schiavi in Libia nel 2017 e di due - quelle due che si vedono anche su Avvenire (e che trovate in questa gallery) - non si riesce a risalire alla fonte e quindi a dare un'indicazione certa su dove è stata scattata e quando. Dettaglio che, ovviamente, non nega l'esistenza di violenze in Libia. Per la foto dell'uomo di colore a petto nudo e legato, Snopes non è riuscito a individuare la fonte originale: l'immagine è apparsa nel blog italiano Social Popular News due volte tra febbraio e marzo 2017, mentre ad agosto è stata postata nel blog Milano in Movimento che l'accreditava a un fotografo italiano, ma non sono state trovate prove a conferma. La seconda immagine mostrata dall'Avvenire è quella di tre uomini seminudi, legati ai piedi e appesi a testa in giù contro un muro. Neanche di questa il sito è riuscito a individuare con precisione l'origine. La prima apparizione risalirebbe al 25 ottobre 2017 in un sito nigeriano: citando un utente Facebook, si sostiene che gli uomini siano stati attaccati da alcuni giovani dopo aver commesso un non meglio precisato crimine. "Il sito non ha detto che le foto sono false", ha spiegato a Sky tg24 Nello Scavo, giornalista di Avvenire (VIDEO): "Il sito ha detto solo che la provenienza delle immagini è incerta. Sulla Libia è aperta anche una inchiesta della corte penale internazionale dell'Aaja. Il materiale ulteriore che abbiamo potuto visionare è una conferma in più di qual è la situazione in Libia. Ma c'è chi vuole approfittare di ogni circostanza per dire che la situazione in Libia è sotto controllo".

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