Torre Eiffel chiusa, sciopero contro il nuovo sistema di accesso

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La Torre Eiffel (Getty Images)
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I sindacati si sono fermati per il secondo giorno consecutivo. Chiedono di modificare la gestione e la vendita dei biglietti online per ridurre lunghe file

La Torre Eiffel resta chiusa per il secondo giorno consecutivo. Il monumento simbolo di Parigi è bloccato dallo sciopero proclamato dai sindacati, che chiedono una migliore organizzazione nell'accesso alla torre. A provocare la protesta è il nuovo sistema di vendita dei biglietti, a detta delle associazioni sindacali meno efficace del precedente: il risultato sono "file d'attesa a volte mostruose", come accusa la Confédération générale du travail (Cgt).

Il nuovo sistema d'accesso

La novità, che ha esordito all'inizio di luglio, offre una serie di vantaggi a chi prenota online. Ai visitatori che acquistano via web è riservato il 50% dei tagliandi (contro il 20% previsto in precedenza). Gli utenti muniti di prevendita possono anche scegliere un orario per salire in cima alla torre e hanno a disposizione alcuni ascensori riservati, non utilizzabili da chi compra i biglietti sul posto. Inoltre, sono gli unici a poter entrare dal pilone "Nord" della torre, mentre quello "Sud" rimane il varco d'ingresso per tutti gli altri. Secondo i sindacati, questa nuova organizzazione sta rendendo più complesso l'accesso, provocando lunghe file di ore negli orari di punta e facendo viaggiare alcuni ascensori semi-vuoti in altri momenti della giornata. Con il risultato di penalizzare anche chi aveva fissato un momento preciso per salire in cima al monumento, spesso costretto ad attendere anche più di un'ora.

Le negoziazioni

I sindacati e la società che gestisce la torre stanno negoziando. I primi si sono augurati di "riaprire il prima possibile" la torre Eiffel, in modo da non penalizzare ancora di più i visitatori. La società però difende le sue scelte: "È importante aver introdotto la differenziazione dell'accesso a luglio, quando abbiamo circa 25mila visitatori al giorno", ha spiegato Isabelle Esnous, direttrice della comunicazione della torre. "Le due file separate permettono di ridurre l'attesa, al massimo di un'ora per chi ha comprato in anticipo il biglietto. Lo scorso anno l'attesa media per l'accesso agli ascensori era di oltre due ore". Come specifica il quotidiano francese Le Monde, la Cgt propone di mantenere la ripartizione  50% dei biglietti, ma chiede di consentire a tutti i turisti, muniti di prevendita o meno, l'accesso da entrambi i piloni, inserendo soltanto una fila prioritaria per chi ha acquistato il tagliando su internet.

Le proteste dei turisti

Di sicuro, a rimetterci sono i turisti, come riporta l'agenzia France Presse. "Sono molto delusa. Ci siamo alzati alle 6 del mattino per arrivare tra i primi, ma la torre era chiusa", lamenta una donna di Montreal. Robin, arrivato da Birmingham, afferma di essere infastidito, perché lo sciopero ha rovinato il nostro viaggio. La Sete ha ammesso di essere "consapevole della delusione dei visitatori e dell'impatto che la chiusura ha sull'immagine di Parigi e della Francia". La società si è scusata sia con i cittadini della capitale che con i turisti arrivati dal resto del Paese e dall'estero. E ha promesso di fare tutto il possibile per assicurare l'accesso al monumento il più velocemente possibile.

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