Mondiali, Pussy Riot invadono campo in finale: rischiano multa

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Quattro immagini dell'invasione di campo durante la finale dei Mondiali a Mosca
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Nella sfida che ha consegnato il titolo alla Francia sono entrate in azione tre donne e un uomo, incriminati dalle autorità russe. L'accusa è di "violazione dei diritti degli spettatori" e uso "illegale" di uniformi della polizia. Rischiano anche una sorta di Daspo

Le autorità russe hanno incriminato tre donne e un uomo militanti del gruppo Pussy Riot che hanno invaso il campo allo stadio Luzhniki di Mosca durante la finale dei mondiali del 15 luglio, tra Francia e Croazia. Per loro l'accusa è di "violazione dei diritti degli spettatori" e di uso "illegale" di uniformi della polizia. I quattro rischiano una multa tra i 3 e i 10mila rubli (dai 41 ai 136 euro) oppure fino a 160 ore di lavoro socialmente utile, hanno riferito fonti di polizia citate da Interfax. Inoltre potrebbe venir loro vietato di assistere a eventi sportivi ufficiali per un periodo dai sei mesi ai tre anni, una sorta di Daspo.

La protesta davanti a Putin

Davanti agli 81.000 spettatori del Luzhniki, alle telecamere di tutto il mondo e alla decina di capi di Stato presenti alla finale, tra cui lo stesso presidente russo, Vladimir Putin, le quattro persone hanno fatto invasione di campo, provocando anche una breve interruzione della partita che ha visto la vittoria finale della Francia. Il gruppo Pussy Riot da anni critica, con diverse forme di protesta, le politiche di Putin e alcuni dei suoi membri hanno scontato già diversi anni di detenzione.

Il video di denuncia sui social

Il gruppo ha subito rivendicato l'azione, con un video diffuso sui social: "Il Campionato del mondo ha dimostrato come possono comportarsi bene i poliziotti russi, ma cosa succederà quando sarà finito?", si chiede una delle Pussy Riot. "Bisogna mettere fine alla fabbricazione di casi penali e agli arresti di persone senza ragione e liberare i prigioni politici", continuano le ragazze, che nel video sono vestite da poliziotte e chiedono che ci sia concorrenza politica in Russia. 

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