Germania, crisi migranti spacca il governo. Seehofer: "Mi dimetto"

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Il ministro dell'Interno Seehofer con Angela Merkel - Getty
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Il ministro dell'Interno ha annunciato le sue intenzioni durante una riunione a porte chiuse della Csu dopo che Angela Merkel ha escluso i respingimenti immediati dei migranti al confine

La coalizione di governo tedesca si spacca sui migranti. Il ministro dell'Interno, il bavarese Horst Seehofer, dopo aver riscontrato che le posizioni della Merkel non sono cambiate "di un centimetro" e aver giudicato "insufficiente" l'esito del vertice Ue sui migranti, ha annunciato le sue dimissioni sia dal governo che dal partito. Dopo oltre due settimane di tensione tra la Cdu della cancelliera e l'ala bavarese della Csu, si consuma così uno strappo che mina sia la tenuta dell’esecutivo, sia un pilastro della politica nazionale come l'Unione dei democristiani.

Le ragioni dello strappo

Seehofer avrebbe offerto le dimissioni al partito, dopo che Angela Merkel ha escluso i respingimenti immediati dei migranti al confine, previsti dal suo masterplan. Secondo quanto riporta la Bild on line, il ministro avrebbe tenuto un discorso piuttosto emozionale davanti ai colleghi di partito, citando anche la morte della giovanissima Susanna, 14enne stuprata e uccisa da un profugo iracheno. "Non posso assumermene la responsabilita'", avrebbe detto. Seehofer è presidente della Csu dal 2008, è stato dieci anni ministro presidente della Baviera, ed è ministro dell'Interno del gabinetto Merkel dall'insediamento dell'esecutivo

Cdu conferma sostegno a politiche Merkel 

Le dimissioni sono state respinte dal capogruppo regionale della Csu, Alexander Dobrindt che le definisce "inaccettabili".  Il comitato esecutivo della Cdu di Angela Merkel ha confermato il sostegno alla politica migratoria della cancelliera tedesca e la sua contrarietà ai respingimenti unilaterali dei profughi. "Sarebbero un segnale sbagliato agli altri partner europei", ha spiegato il segretario generale Annegret Kramp-Karrenbauer. 

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