Open Arms: morti naufragio colpa Italia. Malta a Salvini: basta bugie

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La Ong - la cui nave è diretta a Barcellona - attacca sul naufragio di ieri che ha causato 100 dispersi: “Ignorati da autorità libiche e italiane. Potevamo salvarli”. Guardia costiera Libia esclude ruolo Italia. Scontro tra La Valletta e il ministro dell’Interno

È scontro aperto tra la Open Arms e l’Italia. Oggi la Ong spagnola (anche con la nave Astral) ha soccorso in mare 59 persone alla deriva, ma ha anche puntato il dito contro la Guardia costiera italiana e quella libica per il naufragio di ieri nelle acque della Libia, che ha causato 3 morti e 100 dispersi. L'europarlamentare socialista spagnolo Javi Lopez, che si trova a bordo, ha realizzato un filmato in cui è a colloquio con Oscar Camps, fondatore della Ong, che accusa: “Ieri 100 persone sono morte nel naufragio di una barca di fronte alle coste della Libia. Open Arms avrebbe potuto salvarle ma il suo appello è stato ignorato dalla Guardia costiera italiana e da quella libica”. (LO SPECIALE MIGRANTI) Ma la Libia ha poi scagionato l'Italia dicendo che "la Guardia costiera non aveva alcun ruolo nel soccorso". La nave con a bordo i migranti, dopo una giornata di incertezza, ha ricevuto infine il via libera a dirigersi a Barcellona.

Comandante Astral conferma

L’accusa è stata invece ribadita anche da Riccardo Gatti, il comandante della Astral: "Abbiamo sentito un messaggio radio tra un aereo militare e i guardacoste libici riguardo ad una imbarcazione da soccorrere, però nessuno ci ha dato un'indicazione ufficiale - ha detto Gatti - Dopo circa un'ora e mezza è arrivato un messaggio di testo sui dispositivi di bordo da parte della radio di Malta, un messaggio riguardante un'imbarcazione con circa 100 persone a bordo e pensiamo sia la stessa. Abbiamo chiamato Roma chiedendo se c'era bisogno che andassimo a soccorrere e ci hanno detto che era già stata intercettata da una motovedetta della guardia costiera libica. Di lì a poco abbiamo saputo di morti e dispersi".

Guardia costiera Libia esclude ruolo Italia

La Libia ha però scagionato la Guardia costiera italiana dicendo che non aveva alcun ruolo nel soccorso dell'imbarcazione naufragata. Secondo quanto riferito all’Agi dal portavoce della Guardia costiera di Tripoli, l'ammiraglio Ayoub Qassem, "il naufragio è avvenuto in acque territoriali libiche e la Guardia costiera non poteva intervenire in alcun modo”. L'ammiraglio ha aggiunto anche che le ricerche sono state interrotte perché "non ci sono i mezzi e il personale necessari. Chi ha bisogno di soccorso paga purtroppo le carenze che abbiamo", ha spiegato.

Salvini chiude porti a Open Arms

Nel giorno in cui il presidente della Camera Roberto Fico ha chiesto che “l'Italia non si tiri indietro”, spiegando che non chiuderebbe i porti ed “è qui che vanno aiutate le persone”, il ministro dell’Interno Matteo Salvini invece in mattinata ha di fatto chiuso i porti italiani a Open Arms dicendo che “la nave di Ong spagnola con bandiera spagnola, si è lanciata poco fa verso un barcone e, prima dell'intervento di una motovedetta Libica in zona, ha in tutta fretta imbarcato una cinquantina di immigrati a bordo. Questa nave si trova in acque Sar della Libia, porto più vicino Malta, associazione e bandiera della Spagna: si scordino di arrivare in un porto italiano. Stop alla mafia del traffico di esseri umani: meno persone partono, meno persone muoiono". (LO SPECIALE MIGRANTI)

Open Arms a Barcellona

Sarà alla fine Barcellona ad accogliere la nave Open Arms con 59 migranti a bordo: il governo spagnolo di Pedro Sanchez ha autorizzato l'attracco accogliendo l'offerta della sindaca della città catalana, Ada Colau, che aveva detto di non volersi rendere complice "delle politiche della morte di Matteo Salvini".
"Barcellona è pronta ad accogliere Open Arms e tutti coloro che sono stati salvati", aveva twittato la stessa esponente di Podemos, eletta con una lista civica, "chiediamo al premier Sanchez di permetterci di contribuire a salvare vite umane, non vogliamo essere complici delle politiche della morte di Matteo Salvini".

Malta: Salvini la smetta con le bugie

Salvini ha chiamato in causa l'isola dei Cavalieri come porto più vicino per la nave Open Arms. Ma a queste parole ha replicato Malta. Il ministro dell'Interno maltese Michael Farrugia, che gli ha intimato di “smettere di diffondere notizie scorrette tirando in ballo Malta senza alcuna ragione” postando anche una mappa del Mediterraneo. "Basta con le bugie Matteo Salvini”, ha invece scritto il portavoce del governo di La Valletta rilanciando il tweet.

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