Nobel letteratura 2018, niente premio dopo scandalo molestie

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La sede della Swedish Academy (Getty Images)

Il riconoscimento è l'unico che non verrà assegnato quest'anno. Alla base della decisione lo scandalo molestie sessuali che ha colpito il fotografo Jean-Claude Arnault, marito di un membro dell'Accademia svedese. Ad accusarlo anche la principessa Vittoria

Il premio Nobel per letteratura non verrà assegnato quest'anno a causa dello scandalo molestie sessuali che ha travolto l’Accademia svedese che si occupa del riconoscimento. La Swedish Academy ha rilasciato un comunicato in cui si legge che si è "arrivati" alla decisione alla luce della "diminuita" reputazione dell'Accademia e della "ridotta" fiducia del pubblico nell'istituzione, colpita dalle accuse di abusi rivolte al fotografo franco-svedese Jean-Claude Arnault, marito di una dei membri dell'Accademia, la poetessa Katarina Frostenson. Non accenna a diminuire quindi l'influenza del movimento di denuncia #MeToo, nato dopo lo scandalo Weinstein, che nelle ultime ore ha portato anche alla decisione dell'Academy, l’organizzazione che conferisce i premi Oscar, di espellere dal board l'attore Bill Cosby e il regista Roman Polanski, accusati di molestie sessuali.

Lo scandalo molestie

L'ultimo volta che il premio non è stato assegnato è stato nel 1943, a causa della Seconda Guerra Mondiale. Quest'anno il riconoscimento 2018, sarà attribuito l’anno prossimo insieme con il Nobel per la letteratura 2019. Contro Arnault, già al centro di una vicenda che lo vede accusato di molestie sessuali nei confronti di 18 donne tra il 1996 e il 2017, lo scorso 30 aprile ha puntato il dito anche la principessa Vittoria di Svezia, che sarebbe stata palpeggiata dal fotografo durante un evento nel 2006. Stando alla ricostruzione della stampa, Arnault avrebbe importunato l’erede al trono, soccorsa dall'intervento di una delle sue assistenti che si è "lanciata sul fotografo e lo ha allontanato con la forza". La famiglia reale non ha commentato le accuse ma ha pubblicato un comunicato di sostegno generale al movimento anti-abusi #MeToo. Ed è proprio sulla scia della campagna lanciata negli Stati Uniti dopo il caso Weinstein che, lo scorso novembre, il fotografo è stato accusato dalle 18 donne. Un polverone che ha provocato una serie di dimissioni a catena all'interno dell'Accademia: tre membri hanno lasciato subito dopo che l'organizzazione ha votato contro la rimozione dall'incarico della moglie del fotografo, Katarina Frostenson, che è stata poi costretta a lasciare, seguita dalla presidente dell'Accademia, Sara Danius. Allontanamenti che in realtà sono un gesto simbolico perché la carica dei membri della Swedish Academy è a vita, anche se gli interessati hanno la possibilità di astenersi dai lavori che riguardano le selezioni dei candidati al Nobel.

Il movimento #MeToo

Un ciclone, quello delle denunce contro le molestie sessuali, che è iniziato con lo scandalo che ha travolto il produttore cinematografico di Hollywood Harvey Weinstein, accusato di abusi da decine di donne, soprattutto attrici. Una “rivolta” che è proseguita all’insegna dell’hashtag #MeToo, lanciato dall’attrice Alyssa Milano in un tweet del 15 ottobre 2017: “Se sei mai stata aggredita o abusata sessualmente, rispondi Me Too a questo tweet”. Un invito che è diventato subito trending topic con migliaia di risposte in poche ore, con l’hashtag rilanciato da altre star del calibro di Meryl Streep e Taylor Swift. Infine, nel dicembre 2017, il riconoscimento del “Time” che ha designato il movimento #MeToo come "Persona dell'anno 2017", in riconoscimento alle cosiddette “Silence Breakers”, le donne che hanno rotto il muro del silenzio e denunciato le molestie sessuali.

Cosby e Polanski espulsi dall’Academy

Una notizia, quella del Nobel, che arriva a poche ore dalla decisione dell’Academy, l’organizzazione che assegna gli Oscar, di espellere dal board Bill Cosby e Roman Polanski, entrambi accusati di molestie sessuali. L’Academy, dopo lo scandalo Weinstein, sempre sulla scia del movimento #MeToo ha rivisto i suoi standard etici e ha stabilito un codice di condotta per tutti i suoi membri, per il quale l’attore e il regista sono stati considerati “non idonei”.

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