Giornalista ucciso in Slovacchia: Vadalà sarà estradato in Italia

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Un cartellone in sostegno di Jan Kuciak, il giornalista che indagava su Vadalaà e trovato morto a febbraio (Ansa)
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L'imprenditore dovrebbe essere rimpatriato entro 10 giorni. Su di lui indagava Jan Kuciak, il reporter trovato morto lo scorso febbraio. L'estradizione è stata disposta su richiesta del nostro Paese per reati di droga

La Slovacchia ha disposto l'estradizione in Italia di Antonino Vadalà, l'imprenditore italiano sui cui affari stava indagando il reporter slovacco Jan Kuciak prima di essere ucciso. Milan Filicko, portavoce dell'ufficio del procuratore di Kosice, ha riferito che l'estradizione è stata disposta su richiesta dell'Italia per reati di droga. Lo riferisce l'agenzia di stampa ceca Ctk, secondo la quale Vadalà ha acconsentito all'estradizione, che dovrebbe avvenire entro 10 giorni. Vadalà è stato arrestato a marzo a Michalovce, in Slovacchia, in base a un mandato di cattura internazionale emesso dal tribunale di Venezia, e da allora è sottoposto al regime di custodia cautelare.

La vicenda Kuciak

Jan Kuciak, trovato morto nella sua abitazione lo scorso 25 febbraio insieme alla fidanzata, stava lavorando su un’inchiesta pubblicata da Aktuality.sk, per presunti legami e affari tra persone vicine alla 'ndrangheta in Slovacchia e membri dell'entourage del premier Fico, che si è poi dimesso. L’1 marzo sono stati arrestati e poi rilasciati a Bratislava sette uomini che secondo le autorità slovacche facevano parte di una famiglia mafiosa. Tra questi c'erano anche Antonino Vadalà, imprenditore al centro del reportage del giornalista, i suoi fratelli Bruno e Sebastiano, Diego Rodà, Antonio Rodà, Pietro Catroppa e Pietro Catroppa.

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