Natalie Portman rifiuta "Nobel ebraico": "Disagio dopo ultimi eventi"

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L'attrice Natalie Portman (Getty)
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L'attrice, nativa di Gerusalemme, ha fatto sapere che non ritirerà a giugno il Premio Genesis in seguito alle recenti violenze nel Paese. La cerimonia è stata annullata, ma il ministro della Cultura attacca: "Ha ceduto alle pressioni dei movimenti che ci boicottano"

L'attrice e produttrice israelo-americana Natalie Portman ha fatto sapere che il prossimo giugno non sarà presente in Israele per ritirare il Premio Genesis, il cosiddetto 'Nobel ebraico'. La star ha deciso di disertare la premiazione a "causa dei recenti avvenimenti" nel Paese. Il riferimento, implicito e agli scontri avvenuti a Gaza in seguito alla "marcia del ritorno" dei palestinesi. 

Cerimonia cancellata

Dopo l’annuncio dell’attrice, la cerimonia è stata cancellata. È stato un rappresentante di Natalie Portman - citato in un comunicato dal Genesis - a spiegare che "recenti avvenimenti in Israele sono stati estremamente dolorosi per lei"  e che per questo "non può in tutta coscienza andare avanti con la cerimonia". Tuttavia, il ministro della cultura israeliano, Miri Regev, non ci sta e attacca l’attrice: "Ha ceduto alle pressioni del Bds", movimento boicottaggio di Israele.

Il premio Genesis

Nel suo comunicato, l’organizzazione del premio ha affermato "di temere che la decisione di Portman causerà alla nostra iniziativa filantropica una politicizzazione per evitare la quale abbiamo lavorato duramente negli ultimi cinque anni".  Il premio, che nella sua edizione 2018 non verrà ritirato da Natalie Portman, è stato assegnato lo scorso anno all'architetto e scultore inglese di origine indiana Anish Kapoor, nel 2016 al violinista e direttore d'orchestra israeliano Yitzhak Perlman e nel 2015 all'attore americano Michael Douglas.

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