Russiagate, Fbi perquisisce uffici avvocato personale di Trump

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Donald Trump, 9 aprile 2018 (Ansa)
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Perquisita la sede di lavoro di Michael Cohen, su ordine del procuratore speciale Mueller. Prelevati diversi documenti. Il presidente: è una ''situazione scandalosa'', un ''attacco al nostro Paese". E accusa: "Caccia alle streghe"

Nuovi sviluppi nel caso Russiagate. L’Fbi ha perquisito gli uffici dell'avvocato personale di Donald Trump, Michael Cohen, e ha prelevato diversi documenti. Ma la reazione del presidente americano non si è fatta attendere: è una ''situazione scandalosa'', un ''attacco al nostro Paese'', un ''nuovo livello di ingiustizia", ha detto il tycoon mentre era riunito con i suoi più stretti collaboratori per parlare di Siria e di come rispondere all'attacco chimico del 7 aprile. Poi, da twitter, ha commentato: "Una totale caccia alle streghe".

Le critiche al ministro della Giustizia

Il presidente ha anche criticato il ministro della Giustizia Jeff Sessions per essersi astenuto sulle indagini sul Russiagate, aprendo di fatto la strada alla nomina di Robert Mueller come procuratore speciale. Ed è proprio contro di lui che Trump si è scagliato. A chi gli chiedeva se intendesse licenziarlo, il presidente ha risposto: "Vedremo cosa accadrà. Molti mi dicono che dovrei licenziarlo''. Nella squadra di Mueller ci sono il ''gruppo di persone più faziose'' che si sia mai visto: si tratta - dice Trump - soprattutto di democratici con conflitti di interesse che non hanno esaminato e indagato Hillary Clinton". 

Il raid negli uffici di Cohen

Il raid negli uffici di Cohen sarebbe stato innescato da alcune informazioni emerse nell'ambito delle indagini sul Russiagate e segnalate da Mueller alle autorità di New York. Secondo indiscrezioni riportate dal Washington Post, Cohen sarebbe indagato per frode bancaria e violazione delle norme per il finanziamento della campagna elettorale. Con la perquisizione sarebbero stati prelevati alcuni documenti riguardanti anche Stormy Daniels, la porno star con la quale Trump avrebbe avuto una relazione nel 2006, quando Melania Trump era da poco incinta. Proprio Stormy avrebbe rilasciato un'intervista al magazine Penthouse e si sarebbe lasciata ritrarre nuda per il numero che sarà in edicola alla fine del mese.

Le indagini sui pagamenti effettuati da un magnate ucraino

Ma le indagini non si fermano a Cohen. Mueller starebbe indagando anche su un pagamento da 150mila dollari effettuato da un magnate ucraino alla fondazione del presidente americano Donald Trump durante la campagna elettorale. A svelarlo è il New York Times che cita fonti secondo le quali la donazione sarebbe stata effettuata dal miliardario ucraino Victor Pinchuk in cambio di un'apparizione di Trump in video durante una conferenza a Kiev. Proprio Cohen, poi, avrebbe sollecitato la donazione, la maggiore ricevuta dalla fondazione Trump nel 2015.

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