Monica Lewinsky a 20 anni dallo scandalo: fu abuso di potere

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Monica Lewinsky (Getty Images)
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A due decenni dal "sexgate" che coinvolse l'allora presidente americano Bill Clinton, l'ex stagista ha riletto l'evento alla luce della nascita del movimento #MeToo

"Ora, all'età di 44 anni sto cominciando a considerare le implicazioni dell'enorme differenziale di potere che c'è tra un presidente ed una stagista alla Casa Bianca". A 20 anni dall'esplosione dello scandalo sessuale che aveva travolto Bill Clinton, portandolo quasi all'impeachment, la protagonista Monica Lewinsky rilegge l'intera vicenda alla luce del movimento #MeToo nato dopo il caso Weinstein. Dalle pagine di Vanity Fair, l'ex stagista ha analizzato lo squilibrio di potere, il significato del consenso e le enormi potenzialità della protesta ora nel vivo grazie all'impegno dello star system.

L'incontro che ha scatenato la riflessione

Monica Lewinsky oggi vive a Londra e un incontro le ha dato l'occasione di ripensare alla vicenda che le ha cambiato la vita. Poco prima di Natale ha visto infatti l'ex procuratore che si occupò del caso, Kenneth Starr, a New York. "Anche se all'epoca avrei preferito essermi comportata in modo diverso, avrei anche voluto che lei e il suo ufficio aveste fatto scelte diverse", avrebbe detto la Lewinsky rivolgendosi all'uomo, che a sua volta l'avrebbe liquidata con poche parole: "Lo so, è stato spiacevole".

Il consenso

Lewinsky ha avuto modo di riflettere sulle implicazioni della diversa concentrazione di potere che c'era tra un presidente e una stagista della Casa Bianca. Sulle pagine di Vanity Fair Lewinsky analizza da questo punto di vista la questione del consenso, con un cambio di rotta evidente dal 1998 a oggi. All'epoca era una giovanissima ragazza impegnata in uno stage con uno degli uomini più potenti della Terra: "Fui vittima di un abuso di potere", scrive. Bill Clinton, oggi 71 anni, in quell'occasione fu messo sotto impeachment per aver mentito sotto giuramento sulla sua relazione con la stagista, ma alla fine il Congresso lo scagionò.

I media ieri e oggi

Ma a bruciare di più per la Lewinsky sono stati i racconti dei media, che all'epoca si soffermarono su ogni aspetto del rapporto tra la ragazza e l'ex presidente. Lo scandalo che travolse lei e Bill Clinton le è costato moltissimo e l'ha portata a soffrire di stress post-traumatico. Oggi però l'ex stagista vede la sua storia con occhi nuovi. E tutto grazie a un semplice messaggio da una delle promotrici del #MeToo: "Mi dispiace che tu sia stata così sola". Scritte in uno scambio privato con una delle donne del movimento, queste parole hanno rappresentato un riconoscimento a un livello molto profondo per lei: "Sono arrivate a me in un modo che mi ha commosso - racconta Lewinsky - ho ricevuto molte lettere di supporto nel 1998. E sì, grazie a Dio, ho avuto la famiglia e gli amici a supportarmi. Ma per lo più sono stata sola.Tanto. Che io abbia fatto degli errori, lo sanno tutti. Ma nuotare nel mare della solitudine è stato terrificante".

La speranza del movimento #MeToo

"Non penso che mi sarei sentita così isolata se fosse accaduto oggi. Uno degli aspetti che più ispirano di questo movimento dalla rinnovata energia, è l'incredibile numero di donne che ha parlato a difesa delle altre", ha osservato la Lewinsky. Venti anni fa furono i media tradizionali a demolire la sua vita, oggi invece i social network "hanno salvato milioni di donne perché virtualmente chiunque può condividere la sua storia e sentirsi istantaneamente benvenuta in una tribù".  

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