Russiagate, ex dirigenti campagna Trump accusati di frode fiscale

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Paul Manafort, accusato insieme a Rick Gates, di frode fiscale e bancaria (Ansa)
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Il procuratore speciale Robert Mueller ha emesso 32 nuovi capi di accusa contro Paul Manafort e Rick Gates. I due avrebbero riciclato 30 milioni di dollari "agendo a favore di governi e partiti stranieri"

Continuano le indagini sul caso Russiagate. Il procuratore speciale Robert Mueller ha emesso 32 nuovi capi di accusa verso due ex dirigenti della campagna elettorale di Donald Trump: Paul Manafort e Rick Gates. Fra le accuse ci sono anche quelle di frode fiscale e bancaria. In particolare - come hanno scritto alcuni media americani, tra cui il New York Times - Manafort avrebbe riciclato 30 milioni di dollari. Nelle 41 pagine del provvedimento di Mueller, inoltre, si sostiene che Manafort e Gates, tra il 2006 e il 2015, abbiano agito come "agenti non registrati di un governo straniero e di partito politici stranieri". E, in particolare, del governo e del presidente dell'Ucraina. 

Ricilcati più di 30 milioni

L’attività descritta avrebbe generato decine di milioni di dollari di reddito. E, in totale, sarebbero più di 75 milioni i soldi transitati attraverso i conti offshore dei due. Manafort con l'assistenza di Gates - si legge nei capi di accusa - ha riciclato più di 30 milioni, "reddito che è stato nascosto al dipartimento del tesoro e al dipartimento di giustizia". Manafort e Gates sono stati tra i primi incriminati, lo scorso 30 ottobre, nell'ambito dell'inchiesta guidata dal procuratore speciale Robert Mueller, con 12 capi di imputazione e avevano scelto di dichiararsi non colpevoli.

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