Cina, attacco con coltello in centro commerciale a Pechino: un morto

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Le immagini dell'aggressione riprese da una delle telecamere a circuito chiuso del Joy City (foto Twitter)
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Il responsabile è un uomo di 35 anni, già catturato e identificato dalla polizia. La vittima è una donna, deceduta in ospedale subito dopo i soccorsi. Nessuno dei 12 feriti è in gravi condizioni. L'omicida avrebbe agito per motivi personali

Un morto e dodici feriti. È il bilancio di un'aggressione avvenuta in un centro commerciale di Pechino, dove un uomo armato di coltello ha iniziato a scagliarsi indiscriminatamente sui diversi clienti.

L'uomo arrestato

L'episodio, secondo quanto riferito dall'agenzia Xihnua, si è verificato alle 13 ora locale di domenica 11 febbraio (le 6 in Italia) al Joy City nell'area commerciale di Xidan, nel distretto di Xicheng. La polizia ha reso noto che una donna ferita è morta subito dopo essere arrivata in ospedale. I feriti - tre uomini e nove donne - sono stati soccorsi e portati in ospedale, ma secondo quanto reso noto dalla polizia nessuno di loro versa in condizioni critiche.

La cattura dell'uomo

Fonti di polizia hanno reso noto di aver catturato e identificato il responsabile dell'attacco. Si tratterebbe di un uomo di 35 anni chiamato Zhu e residente nella provincia nord di Henan. La polizia ha riferito che il sospetto ha rivendicato la responsabilità dell'attacco, precisando di essere stato spinto da rimostranze di natura personale. I crimini di natura violenta sono rari in Cina rispetto agli altri Paesi, specialmente nelle grandi città dove la sicurezza è molto elevata. Negli ultimi anni, tuttavia, anche nella Repubblica Popolare si sono verificati una serie di attacchi con coltelli e asce, molti dei quali avevano come obiettivo dei bambini.

I precedenti

Nel 2015, ricorda Reuters, la polizia arrestò un uomo armato di spada che aveva ucciso una donna cinese e ferito un francese nel quartiere alla moda dello shopping e del divertimento di Sanlitun a Pechino. I coltelli sono lo strumento di offesa più comune, perché i controlli sulle armi sono estremamente severi in Cina. Il governo ha accusato di attacchi con coltello diversi militanti della regione occidentale dello Xinjiang, dove le autorità affermano di affrontare una rivolta di matrice islamista. Trentuno persone sono state uccise nel 2014 durante un attacco con armi da taglio nella stazione ferroviaria di Kunming, nel sudovest della Cina. Secondo il governo la strage sarebbe stata opera dei miliziani dello Xinjiang.

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