Terrorismo, Salah a processo a Bruxelles: chiesta pena massima

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Salah Abdeslam in tribunale a Bruxelles (Ansa)
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Il 28enne, unico sopravvissuto del commando autore degli attentati a Parigi del novembre 2015, è imputato in Belgio per la sparatoria di Rue du Dries del marzo 2016. Ha detto: “Musulmani maltrattati, non ho paura di voi”. La procura ha chiesto una condanna a 20 anni

Salah Abdeslam, 28 anni, l’unico terrorista sopravvissuto alla strage di Parigi del 13 novembre del 2015, è a Bruxelles per la prima udienza del processo per la sparatoria in Belgio che ha preceduto il suo arresto, il 18 marzo 2016. La procura ha chiesto per lui il massimo della pena, cioè 20 anni di carcere. Davanti ai giudici, Salah si è rifiutato di rispondere. Ha detto solo poche frasi: "Il mio silenzio non fa di me né un criminale né un colpevole, vorrei che ci si basasse su prove scientifiche, non fare dell'ostentazione come i media". Poi ha attaccato: “Quello che constato è che i musulmani sono trattati nel peggiore dei modi, non c'è presunzione d'innocenza", ma "non ho paura di voi né dei vostri alleati, ho fiducia in Allah".

In aula con altro presunto terrorista

Abdeslam, barba lunga e capelli fino alle spalle, si è presentato in aula nella capitale belga insieme a Soufien Ayari, il presunto “terzo uomo” in fuga dal covo di Forest il 15 marzo 2016, dove durante una perquisizione legata agli attentati di Parigi del novembre 2015, ci fu una sparatoria con la polizia in cui restò ucciso il “secondo uomo” del gruppo che si nascondeva, Mohamed Belkaid. La sparatoria avvenne a rue du Dries a Forest, pochi giorni prima del suo arresto a Molenbeek e degli attentati di Bruxelles del 22 marzo 2016.

Richiesto "massimo della pena"

Il tribunale di Bruxelles ha discusso sulle pene massime a cui potranno essere sottoposti i due imputati, che potevano variare da 20 a 40 anni di detenzione a seconda di quale legge verrà applicata, dato che nel frattempo è stata modificata. La procura ha specificato che "non si rimprovera ad Abdeslam e Ayari un tentativo di omicidio semplice, ma in un contesto terroristico, ed è su questa base che bisogna definire la pena", ha detto la giudice Kathleen Grosjean. Per questo, "per i fatti contestati ai signori Abdeslam e Ayari, posso chiedervi una pena da 3 a 20 anni", ha spiegato la procuratrice federale belga che alla fine della sua requisitoria ha chiesto il "massimo della pena", 20 anni di reclusione, con la privazione dei diritti civili e politici, sia per Salah Abdeslam che per il suo complice Sofien Ayari. La richiesta prevede anche una "pena di sicurezza" di due terzi in virtù della nuova legge belga antiterrorismo, ossia che questa non possa essere scontata di più di un terzo e che quindi i due accusati non possano uscire di prigione prima di minimo 13 anni. Nel procedimento dovrà inoltre essere valutata la costituzione di parte civile dell'associazione delle vittime del 22 marzo degli attentati di Bruxelles.

Salah: “Sono stanco di venir trattato nei modi peggiori”

Salah, nel corso dell’udienza del processo a suo carico, si è anche detto “stanco” di venir "trattato nel peggiore dei modi". "Mi è stato chiesto di venire, sono venuto", ha affermato, "c'è un processo e ne sono l'attore, mi si accusa, sono qui, mantengo il silenzio. Ci sono prove tangibili e scientifiche nel dossier e voglio che mi si giudichi su questo", in quanto "i musulmani sono giudicati senza pietà, non c'è presunzione d'innocenza" per loro”. Quindi, ha aggiunto, "testimonio che non c'è altro Dio all'infuori di Allah e che Maometto è il suo profeta, è in lui che ripongo la mia fiducia".

L’arresto e il processo in Belgio

Salah Abdeslam, arrestato il 18 marzo 2016, è sotto processo a Bruxelles per la sparatoria avvenuta alla rue du Dries una settimana prima della fine della sua latitanza, terminata a Molenbeek pochi giorni prima degli attentati di Bruxelles del 22 marzo 2016. L'uomo, da mesi detenuto in Francia in condizioni di massima sicurezza, è stato trasferito in segreto nella notte dal carcere di Fleury-Mérogis, alle porte di Parigi.

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