Lactalis, latte contaminato. Ministero Salute: nessun lotto in Italia

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(Foto Getty Images)

Il prodotto in polvere sarebbe responsabile di diversi casi di salmonella. L'ad: "Oltre 12 milioni di confezioni richiamate da 83 Paesi. Risarciremo le famiglie". Decine di episodi confermati in Francia e Spagna. Il dicastero italiano: nessun allarme da noi

Sono 83 i Paesi in cui è stato ritirato il latte in polvere prodotto dalla Lactalis, che potrebbe essere responsabile di diversi casi di salmonella. Lo ha riferito l'amministratore delegato della compagnia francese: "Oltre 12 milioni di scatole sono state ritirate", ha detto Emmanuel Besnier, e i distributori sanno che "tutto va tolto dagli scaffali". Come ha confermato il Ministero della Salute, l’allarme non riguarda l’Italia, dove il gruppo non vende latte artificiale, mentre in altri Paesi d’Europa, in Africa, in Sud America e in Cina esporta decine di baby milk con i marchi Milumel, Picot e Celia.

Decine di casi

L’azienda ha fatto sapere che la contaminazione potrebbe essere avvenuta durante alcuni lavori di ristrutturazione alla fabbrica del marchio Celia di Craon, nel nordovest del Paese. Secondo quanto riportato dalla Bbc, che cita le autorità francesi, finora sono stati segnalati 35 casi confermati di salmonella in Francia e uno in Spagna, mentre è sotto osservazione un altro episodio in Grecia.

Ministero Salute: nessun lotto in Italia

Le Autorità francesi non hanno comunicato, tramite il sistema di allerta comunitario (RASFF), l'esistenza di lotti spediti verso il nostro Paese. Lo ha precisato, in una nota, il ministero della Salute italiano. Il Ministero, a titolo precauzionale, ha comunque già avviato interlocuzioni con la Commissione europea e direttamente con le Autorità francesi, per sollecitare ulteriori informazioni su Paesi e lotti interessati.

Ecco i lotti interessati

"Benché, allo stato attuale, le Autorità francesi non abbiano indicato nelle note RASFF l'Italia tra i Paesi destinatari dei lotti contaminati - si legge nella nota - né risultino casi di infezione da salmonella correlati a tali prodotti, si comunicano di seguito, per eventuali verifiche da parte delle autorità territoriali e per una completa informazione dei consumatori, i lotti del prodotto Milumel Bio oggetto di allerta latte: - 17C0012686 con termine massimo di conservazione (TMC); - 27/04/2018, 17C0012844 con TMC 24/05/2018; - 17C0012965 con TMC 12/09/2018; - 17C0013595 con TMC 06/01/2019; - 17C0013733 con TMC 03/02/2019”.

La vicenda

Lactalis ha iniziato a ritirare alcuni tipi di latte in polvere all’inizio di dicembre, dopo alcune segnalazioni di sospetti casi di salmonella. L’azienda aveva pubblicato sul suo sito una nota nella quale esprimeva “profondo rammarico per tutti i genitori i cui figli si sono ammalati dopo aver assunto un nostro latte artificiale” e aveva messo a disposizione un numero verde. Ma in seguito a ulteriori controlli, la società ha dovuto richiamare anche altre tipologie di latte artificiale, spiegando che “i risultati delle nostre indagini, ci hanno permesso di identificare una probabile causa di contaminazione in una delle nostre torri di essicazione nel periodo che va dal 1 al 6 maggio 2017”. A quel punto la società francese di Pediatria ha pubblicato un elenco dei prodotti ritirati e delle alternative, mentre Lactalis ha rilasciato sul suo sito una serie di FAQ per i genitori.

Indagini e risarcimenti

Besnier, in un’intervista al Journal du Dimanche, ha promesso che le famiglie colpite dalla salmonella saranno risarcite e ha negato che l’azienda abbia cercato di nascondere la contaminazione dell’impianto: “Ci saranno delle indagini alle quali collaboreremo pienamente”.

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