Regno Unito, May ci ripensa su caccia alla volpe: il divieto resta

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La possibilità di rintrodurre la caccia alla volpe era presente nel programma elettorale dei conservatori (Getty Images)
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Il primo ministro ha assicurato che, in questa legislatura, il parlamento non voterà una possibile reintroduzione. "La mia opinione sulla questione non è cambiata" ha dichiarato, ma dall'opinione pubblica è giunto un "chiaro messaggio"

Theresa May cambia idea e assicura che in questa legislatura non ci sarà un voto libero in Parlamento per eliminare le restrizioni alla caccia alla volpe introdotte nel 2004 dall'allora premier laburista, Tony Blair. Il primo ministro, lo scorso maggio, aveva paventato l’ipotesi di riformare il divieto ma, a seguito del "chiaro messaggio" ricevuto dall’opinione pubblica, ha deciso di abbandonare questa possibilità. L’annuncio di rimettere mano alla regolamentazione della caccia alla volpe, infatti, aveva scatenando nel Regno Unito numerose polemiche da parte degli ambientalisti e dell’opposizione. 

L’84% dei britannici è contrario

Impegnata nelle difficili trattative per la Brexit, May ha dunque scelto di lasciare da parte una questione così controversa, nonostante la possibilità di reintrodurre la caccia alla volpe fosse presente nel programma elettorale dei conservatori. "La mia opinione sulla questione non è cambiata – ha spiegato la May in un’intervista alla Bbc – ma come primo ministro la mia responsabilità non dipende soltanto da quello che penso ma da quello che pensa tutto il Paese". I sondaggi sull’argomento suggeriscono che la caccia alla volpe rimane profondamente impopolare, con l'84% dei britannici che si dice contrario alla reintroduzione dell’attività. Secondo alcuni osservatori, ad aver ammorbidito le posizioni dei conservatori ci sarebbe anche il deludente risultato elettorale dello scorso giugno, dal quale la maggioranza di governo è uscita fortemente ridimensionata.

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