In Germania un sito smentisce i miti che spingono i migranti a partire

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Gabriele De Palma

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"Rumors about Germany" è un portale lanciato dal governo tedesco per coloro che sperano di trovare asilo e rifugio in Germania. L'obiettivo è smontare le bugie  messe in giro dai trafficanti di esseri umani e avvertire sui rischi di un viaggio verso l'Europa

“Non dobbiamo lasciare che le dicerie messe in circolazione dai trafficanti che speculano sulle migrazioni si diffondano senza contraddittorio”. Con queste parola il portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, Andreas Kindl, ha spiegato il senso del nuovo portale informativo esplicitamente concepito per i migranti. Si chiama Rumors about Germany e smentisce, una ad una, le bugie con cui vengono convinti a partire per le odierne odissee i disperati dei Paesi più poveri del mondo.

Sette bugie

Il sito è pubblicato in tre lingue, non in tedesco ma in inglese, spagnolo e arabo, ed è ottimizzato per gli schermi degli smartphone. I contenuti, espressi con linguaggio semplice e chiaro, sono organizzati in tre sezioni: una per chi sta per partire, una per chi è in viaggio, e una per chi vuole tornare da dove è venuto. La prima sezione riporta le sette false notizie con cui scafisti e trafficanti convincono gli indecisi a partire. Dalla promessa di un compenso di duemila euro all'arrivo, a quella dell'accoglienza garantita per i minori, dalla garanzia di un lavoro a quella di un'abitazione. Ci sono poi i falsi miti fatti circolare riguardo viaggi della speranza, che il governo tedesco smentisce dimostrando come non ci siano garanzie di arrivare e quanto siano alte le probabilità di perdere la vita. L'ultima bugia racconta che in caso di espulsione dalla Germania i migranti finirebbero in Canada. 

Alternative

Oltre a smentire le notizie false, ci sono altre informazioni disponibili per affrontare il viaggio in modo legale, sicuro e molto più economico tramite un regolare permesso di lavoro, e si ricordano gli aiuti che il governo ha elargito ai centri di accoglienza in Medio Oriente (Turchia, Libano e Giordania), dove sono ospitati i rifugiati provenienti dalla Siria. Sono offerte, inoltre, informazioni su come ottenere il permesso di soggiorno e il riconoscimento dello status di rifugiati, sui nuovi posti di lavoro che il governo Merkel ha contribuito a creare in alcuni dei Paesi dai quali si cerca di fuggire, come l'Iraq e il Sudan. E su tutte le pratiche burocratiche da svolgere per ottenere l'aiuto della Germania per il ritorno a casa o in un Paese – sempre che sia convenzionato – 'amico'.

Comunicazione diretta

Non è la prima volta che un governo occidentale tenta di comunicare direttamente ai potenziali migranti. Due anni fa, al culmine degli arrivi in Germania e all'indomani dell'apertura delle frontiere da parte di Angela Merkel, il Ministero degli esteri tedesco aveva commissionato all'ambasciata in Afganistan una campagna informativa di cartelloni affissa nelle strade di Kabul per dissuadere chi era intenzionato a intraprendere il viaggio verso Berlino. Qualche mese dopo anche l'Austria adottò una strategia simile ma più diffusa: cartelli pubblicitari sugli autobus delle quattro principali città afgane e banner sui siti più visitati. Più ingegnoso e costoso lo strumento scelto invece dal governo svizzero, che ha finanziato (per circa 400mila euro) una serie tv ad hoc girata in Nigeria e destinata al pubblico dell'Africa subsahariana, titolo della serie 'The Missing Steps' (I passi mancanti).

 

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