Corea del Nord: "Non accetteremo mai un negoziato sulle armi nucleari"

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La Corea del Nord continua a mantenere la linea dura sulle armi nucleari (Foto: Archivio Getty Images)
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Lo ha dichiarato, in un'intervista all'agenzia russa Tass, il ministro degli Esteri di Pyongyang, Ri Yong-ho. Secondo il rappresentante del governo, a impedire i colloqui sono le continue minacce degli Usa

La Corea del Nord non accetterà mai un negoziato che coinvolga le sue armi nucleari. Lo ha dichiarato Ri Yong-ho, ministro degli Esteri di Pyongyang, in un'intervista pubblicata l'11 ottobre dall'agenzia di stampa russa Tass.

Negoziati impossibili

Secondo il titolare degli Esteri nordcoreano a rendere impossibile ogni genere di negoziato sarebbero le pressioni continue esercitate dagli Stati Uniti sul Paese asiatico. "Crediamo che l'attuale situazione, in cui gli Stati Uniti ricorrono a forti pressioni, minacce di sanzioni e di intervento militare contro la nostra Repubblica, non rappresenti l'atmosfera adatta a negoziare". Il ministro ha poi ribadito: "La nostra posizione di principio è che non accetteremo mai alcuna negoziazione in cui le nostre armi nucleari saranno oggetto di colloqui". Il ministro ha infine sottolineato che Pyongyang "comprende" le ragioni del tentativo di mediazione della Russia. Il dialogo con Seul è invece impossibile fintanto che la Corea del Sud dipenderà dagli Usa.

Trump al Consiglio di sicurezza Usa

Intanto la Corea del Nord è stata al centro dell'incontro, avvenuto l'11 ottobre nella War Room di Washington, fra il presidente americano Donald Trump e i membri del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa. Durante il meeting alla presenza del Segretario alla Difesa, James Mattis, sono sate discusse eventuali "opzioni per rispondere a eventuali aggressioni – ha detto Mattis – da parte della Corea del Nord e, se necessario, prevenire minacce agli Stati Uniti e ai loro alleati". Un'ipotesi confermata dalla nuova prova di forza attuata da Washington sui cieli della penisola coreana, dove due bombardieri strategici B-1B provenienti dalla base militare nel Pacifico di Guam sono entrati nella notte nella zona di identificazione aerea di Difesa della Corea del Sud. Durante la loro missione, i velivoli statunitensi hanno compiuto due simulazioni di sgancio di missili assieme a due caccia F-15K sud-coreani.

Pyongyang prepara i razzi a corto raggio

Secondo quanto riportato dall'Asian Business Daily, la Corea del Nord starebbe preparando un lancio multiplo di razzi a corto raggio da effettuare intorno all'avvio del 19esimo congresso del Partito comunista cinese, il 18 ottobre. Il quotidiano cita alcuni militari statunitensi e sudcoreani che avrebbero rilevato il trasporto di 30 razzi Scud da Hwangju, a sud di Pyongyang, all'impianto di manutenzione di Nampo, sulla costa occidentale. Una mossa, quella ipotizzata dal quotidiano sudcoreano, che mostrerebbe la capacità del Nord di mettere in campo diversi tipi di provocazioni, dopo aver speso gli ultimi mesi a testare missili che potrebbero potenzialmente essere armati con testate nucleari e lanciati verso il territorio degli Stati Uniti d'America.

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