Harvey, sindaco Houston: clandestini chiedete aiuto, no a deportazioni

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Un'immagine delle inondazioni a Houston, Texas (Getty Images)
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Il primo cittadino ha lanciato l’appello agli irregolari che vivono in città: a nessuno saranno chiesti i documenti d’identificazione. Intanto cedono gli argini a sud della metropoli: nuovi ordini di evacuazione nella contea di Brazoria

“Chiedete aiuto, nessuno sarà deportato”. E’ stato chiaro Sylvan Turner, sindaco afroamericano e democratico di Houston, nel lanciare il suo appello agli immigrati irregolari che popolano la città del Texas: a nessuno verranno chiesti i documenti per accedere ai rifugi, affollati a causa delle violente inondazioni causate da Harvey. Intanto a sud della città hanno ceduto gli argini di contenimento per l'alluvione: "Fuggite ora!" l'appello lanciato dalla contea di Brazoria, che ordina l'evacuazione.

La paura di essere deportati

A Houston, secondo le stime di Pew – uno dei più importanti istituti di ricerca degli Stati Uniti – vivono quasi 600mila clandestini. E sebbene Houston sia una città santuario, cioè che non applica le rigide norme statali e federali sulla deportazione dei migranti irregolari, la paura di essere allontanati dagli Usa ha preso piede tra coloro che non hanno un permesso di soggiorno.
Il Texas, infatti, è uno degli Stati che ha approvato una legge che inasprisce le norme sulle deportazioni, sulla scia della stretta sui migranti voluta dal presidente Trump.

“Io vi proteggerò”

Ma il sindaco di Houston, che da mesi sta lottando contro le nuove norme, si è espresso chiaramente per dissipare le paure dei clandestini. “Vi difenderò personalmente”, ha detto Turner: “Non c’è alcuna ragione per non chiedere aiuto, io ed altri saremo in prima linea: se qualcuno cerca di deportarvi, scenderò in campo per proteggere i vostri diritti”.

Rifugi solo con i documenti?

La paura del primo cittadino è che i quasi 600mila irregolari non chiedano aiuto ai centri di soccorso allestiti per Harvey, proprio perché potrebbero essere identificati. Si è diffusa, infatti, la voce che per accedere agli shelter, i rifugi contro le inondazioni, fosse necessario esibire i documenti. Una regola che si sarebbe tramutata in una condanna per tutti i clandestini. “Non chiederemo i documenti”, ha però specificato il Comune su Twitter, nel tentativo di placare le paure degli irregolari.

L’appello del sindaco

“Non c’è ragione per non chiedere aiuto!”, ha aggiunto Turner. Che, ha voluto specificare, non farà alcuna distinzione per proteggere quante più persone possibili dalla furia di Harvey: “"Non mi importa chi siete o quale è il vostro status. Non voglio che perdiate la vita perché siete preoccupati per quella legge”.

L'allarme della contea

Intanto continua ad aggravarsi la situazione della città: gli argini di contenimento della Addicks Reservoir, il bacino a sud di Houston, hanno ceduto per la prima volta nella storia, causando ulteriori, gravi inondazioni. “Fuggite ora!” è l’ordine apparso sul profilo ufficiale della contea di Brazoria.

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