Robot killer: cosa sono, quali rischi comportano e chi non li vuole

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Gabriele De Palma

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Le tecnologie per la realizzazione di robot in grado di colpire autonomamente e mortalmente un obiettivo sono mature. Quali sono già in uso, e quali potrebbero essere disponibili prossimamente? Chi non li vuole e chi li ha già vietati? E l'Italia?

Cosa sono i 'robot killer'?

Per robot killer si intende un dispositivo in grado di colpire mortalmente un obiettivo senza l'intervento di un essere umano. La sigla che li identifica in inglese è LAWS, (lethal autonomous weapon system, e cioè armi letali autonome). Stando a questa definizione, i droni attualmente utilizzati nelle operazioni militari non sono classificabili come tali perché manovrati da un pilota che agisce da remoto. 

Quali e quanti killer robot sono in circolazione?

Attualmente non si hanno notizie di robot killer in uso presso nessun esercito od organizzazione criminale. L'unico caso di robot tecnicamente in grado di sorvegliare, identificare e colpire autonomamente è stato realizzato da Samsung per l'esercito sudcoreano, che ha schierato queste sentinelle robot lungo la zona demilitarizzata al confine con la Corea del Nord. Tuttavia, stando alle dichiarazioni del governo, la sentinella (non semovente) non sfrutta tutte le proprie potenzialità e si limita a monitorare il confine. È noto, inoltre, che le forze armate statunitensi e russe stanno sviluppando prototipi di droni e di veicoli cingolati in grado di muoversi e colpire senza intervento umano.

Se i robot killer non sono ancora diffusi, perché preoccuparsi?

Perché le tecnologie per la realizzazione di robot killer sono mature e il loro costo è destinato a diminuire, rendendole presto accessibili non solo per chi ha budget ingenti come quelli disponibili per le forze armate. Secondo alcune stime tra dieci anni produrre un robot killer non costerà più di quel che oggi costa costruire un mortaio.

Quali rischi comporterebbe una guerra condotta con robot killer?

Un conflitto armato combattuto da robot killer avrebbe caratteristiche mai registrate finora: i combattimenti potrebbero avvenire su vasta scala e innescarsi in modo immediato. L'ex presidente Usa Barack Obama in un'intervista rilasciata nel 2016 paventava la possibilità che i robot killer rendessero possibile uno stato di guerra permanente. Non solo, come tutti i dispositivi elettronici dotati di software, la possibilità tecnica di un sabotaggio (via hacking) che ne modifichi i comportamenti è una concreta minaccia. 

Chi ha lanciato l'allarme sui robot killer?

A chiedere con vigore il bando dello sviluppo di robot killer sono stati recentemente centosedici imprenditori della robotica e del settore aerospaziale, guidati da Elon Musk – fondatore della casa automobilistica Tesla e di quella aerospaziale XSpace – e rappresentanti di ventisei differenti nazionalità. Prima di questo appello si erano già espressi contro i LAWS importanti uomini di scienza come l'astrofisico premio Nobel Stephen Hawkins, il cofondatore di Apple, Steve Wozniak e Demis Hassabis, responsabile dei progetti legati all'Intelligenza artificiale di Google. 

Qual è lo status giuridico dei robot killer?

Attualmente 19 Paesi hanno già bandito lo sviluppo di armi letali autonome. Questi sono: Algeria, Argentina, Bolivia, Cile, Costa Rica, Cuba, Ecuador, Egitto, Ghana, Guatemala, Messico, Nicaragua, Palestina, Pakistan, Panama, Perù, Vaticano, Venezuela e Zimbabwe. Altri 78 Paesi – tra cui l'Italia – si sono espressi pubblicamente contro i pericoli derivanti dai robot killer, pur non avendo ancora messo mano ad alcuna legislazione in materia.

Quali sono le istituzioni che si occupano dei robot killer?

Le discussioni riguardo l'opportunità di bandire lo sviluppo di robot killer si sono tenute sia nell'ambito dei simposi sull'Intelligenza Artificiale, sia all'interno delle riunioni tra i membri della Conferenza di Revisione della Convenzione delle Armi Convenzionali dell’Onu. L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha avviato le discussioni ufficiali in merito e istituito un gruppo di esperti ad hoc. Purtroppo però la Convenzione sulle Armi Convenzionali non ha incluso nella settimana di lavori tenuta ad agosto i robot killer, rimandando alla riunione di novembre l'argomento.

Quali altre associazioni si preoccupano del pericolo rappresentato dai robot killer?

Diverse sono le organizzazioni non governative che si occupano dell'argomento, tra tutte merita menzione la prima e più agguerrita avversaria di questi robot, StopKillerRobots che ha attivato una campagna contro i robot killer già nel 2013.

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