Sfruttamento e tratta, una vittima su 4 è un bambino o un adolescente

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In Italia le vittime della tratta censite e inserite in programmi di protezione sono state 1.172 nel 2016 (Getty Images)
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Save the Children ha pubblicato un dossier nel quale denuncia un problema molto diffuso anche in Europa e in Italia: nel nostro Paese si registra un "andamento crescente" del fenomeno della "baby prostituzione"

Nel mondo le vittime della tratta e dello sfruttamento sono sempre più giovani: una su quattro, infatti, è un bambino o un adolescente. Lo rivela un dossier di Save the Children, dal titolo "Piccoli schiavi invisibili 2017", secondo il quale in 106 Paesi, su 63.251 casi rilevati, ben 17.710 riguardano i più piccoli, con una larga prevalenza di genere femminile (12.650).

Situazione preoccupante anche in Europa

Secondo il report dell’associazione umanitaria, la tratta e lo sfruttamento minorile sono radicati anche nei Paesi dell'Unione Europea, dove nel 2016 sono state censite almeno 15.846 vittime accertate o presunte. Tra queste i minori rappresentano il 15% e le donne il 76%. Le forme di sfruttamento principali, per Save the Children, sono quella lavorativa (21%), soprattutto in ambito manifatturiero agricolo, edile, nei servizi domestici e nella ristorazione, e la prostituzione forzata (67%).

In Italia aumentano le baby prostitute straniere

Anche il nostro Paese non è esente da questo fenomeno. Nel 2016, secondo il report "Piccoli schiavi invisibili 2017", le vittime della tratta censite e inserite in programmi di protezione sono state 1.172, di cui 954 donne e 111 bambini e adolescenti, in gran parte di genere femminile (84%). Le nazionalità più rappresentate sono quella nigeriana (67%) e rumena (8%). Per l’associazione umanitaria, in Italia la forma di sfruttamento più diffusa è quella sessuale "con un andamento purtroppo crescente". Una tendenza che Save the Children è stata in grado di tratteggiare grazie ai rilevamenti dei suoi operatori delle unità di strada che, tra maggio 2016 e marzo 2017, hanno registrato 1.313 contatti con vittime, anche potenziali, di cui 237 minorenni e 1.076 neo-maggiorenni. Un numero quadruplicato rispetto ai 356 contatti registrati tra gennaio 2015 e aprile 2016. Nel nostro Paese, al momento, secondo l’associazione umanitaria gli adulti sospettati o incriminati per reati connessi alla tratta o allo sfruttamento sono 324, in maggioranza uomini, di origine rumena (89), nigeriana (85) e italiana (47).

Minori non accompagnati e lavoro nero

Per quanto riguarda lo sfruttamento dei bambini e degli adolescenti, uno dei fattori decisivi è rappresentato dal numero di minori che arrivano in un Paese straniero non accompagnati. In Italia, ad esempio il bacino dei ragazzi e dei bambini con meno di 18 anni non accompagnati giunti via mare è più che raddoppiato nel 2016 (25.846) rispetto all'anno precedente e ulteriormente cresciuto nei primi mesi del 2017. Nella maggioranza dei casi, scrive Save the Children nel report, provengono da famiglie numerose con scarsa scolarizzazione e da contesti molto poveri. Tra le nazionalità più rappresentate di minori soli che arrivano nel nostro Paese ci sono i nigeriani che nel 2016 sono triplicati (3.040), con una presenza crescente di adolescenti e bambine anche di 13 o 14 anni, generalmente reclutate con l'inganno. Il dossier segnala anche un aumento dei minori non accompagnati bengalesi giunti via mare in Italia, passati da zero nel 2015 a 1.053 nel 2016 e già a quota 1.170 nei primi 5 mesi del 2017. 

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