Charlie Gard: ospedale Londra chiede nuova udienza ad Alta Corte

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La struttura medica si è rivolta alla Corte "alla luce delle richieste su possibili altri trattamenti” per il bimbo malato: “Giusto tentare cura”. Il Bambin Gesù di Roma ha chiesto ai dottori inglesi di somministrargli un protocollo sperimentale "che può funzionare”

Il Great Ormond Street Hospital di Londra si è rivolto all'Alta Corte per una nuova udienza sul caso del piccolo Charlie Gard "alla luce delle richieste relative a possibili altri trattamenti". I media britannici riportano la notizia che fa seguito alla richiesta ufficiale dell’ospedale Bambino Gesù di Roma che in giornata ha inviato una lettera chiedendo ai medici inglesi di poter somministrare al bimbo un protocollo sperimentale "che può funzionare”.

“Giusto tentare cura”

"E' giusto tentare. Ne siamo convinti assieme ai genitori di Charlie”, ha scritto in un comunicato il Great Ormond Street Hospital, dove è ricoverato il piccolo, precisando che "due ospedali internazionali e i loro ricercatori ci hanno comunicato nelle ultime 24 ore di avere nuovi dati a proposito del trattamento sperimentale da essi proposto".

Il protocollo per il piccolo Charlie

Nella lettera indirizzata al Great Ormond Street Hospital lo staff dell’ospedale romano scrive che “ci sono evidenze” in laboratorio che il protocollo per la cura di Charlie Gard possa funzionare. È stato quindi chiesto ai dottori londinesi di somministrarlo al bimbo. Il testo del documento è stato postato dalla zia del bambino sul profilo Facebook di sostegno, Charlie's Army.

Una terapia che “può funzionare”

Gli esperti della equipe internazionale che ha redatto il documento propongono una terapia a base di deossinucleosidi, molecole simili ai mattoni del Dna. Nel documento dimostrano, sulla base di studi già su riviste scientifiche e di dati ancora non pubblicati, che queste molecole sono in grado di superare la barriera che separa i vasi sanguigni dal cervello, e quindi avere effetto sull'encefalopatia che ha colpito il piccolo. "Siamo consapevoli che la terapia sia sperimentale e, in teoria, dovrebbe essere testata. Tuttavia, non c'è tempo sufficiente per svolgere questi studi. Chiediamo rispettosamente che questa terapia possa essere somministrata a Charlie Gard". (LE MOTIVAZIONI DELLA CORTE DI STRASBURGO SUL CASO)

Madre Charlie: “Mio figlio non sta soffrendo”

Intanto la madre di Charlie, Connie Yates, continua sui vari media del Regno Unito a lottare per suo figlio. In una serie di interviste ha detto che il neonato di 11 mesi ricoverato a Londra non sta soffrendo e che lei non potrebbe in nessun modo vederlo patire. Inoltre ha lanciato un appello direttamente alla premier britannica Theresa May: "Ci sostenga come stanno facendo gli altri", ha detto. (LE TAPPE DELLA VICENDA)

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