Voto Uk: fine del dominio dell'Snp in Scozia, referendum si allontana

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Gli indipendentisti scozzesi, dopo il quasi "cappotto" del 2015, si fermano a una trentina di seggi (su 59). La leader Sturgeon: servirà "riflessione" su richiesta di nuova consultazione per indipendenza. Appello ad altri partiti per restare in mercato unico. SPECIALE

Gli indipendentisti dell’Snp non dominano più in Scozia e il referendum per l’indipendenza si allontana. È questo uno dei verdetti delle elezioni britanniche, che a livello nazionale hanno sancito la vittoria di Theresa May senza maggioranza. Lo Scottish National Party non è riuscito a ripetere il quasi “cappotto” realizzato nel 2015, quando espugnò 56 dei 59 collegi del territorio del nord. Stavolta si deve accontentare di 35 seggi: ne ha persi 21, quindi, a Westminster a vantaggio di Conservatori, Laburisti e Liberaldemocratici.

Si allontana secondo referendum per indipendenza

In termini percentuali, il partito di Nicola Sturgeon resta primo in Scozia, ma perde circa 14 punti, mentre il Labour ne guadagna 3 (collocandosi al secondo posto) e i Tory 10 (inserendosi subito dietro al terzo). Sturgeon ha ammesso che sulla base di questi risultati occorrerà fare “una riflessione” sulla richiesta di un secondo referendum per l'indipendenza in tempi brevi. Referendum che Snp aveva invocato prima del voto come risposta alla Brexit.

Sturgeon ai partiti: rimaniamo nel mercato unico

A proposito di Brexit, in una conferenza stampa la leader di Snp ha lanciato un appello a tutti i partiti britannici per impegnarsi a mantenere il Paese nel mercato unico europeo durante i negoziati. La first minister di Edimburgo ha anche ribadito che la vera sconfitta di queste elezioni a livello nazionale “è stata Theresa May”. “La premier ha perso tutta la sua autorità e credibilità”, ha detto Sturgeon. Deve essere abbandonato, ha aggiunto, l'atteggiamento “sprezzante” mostrato dai Tory sulla Brexit. Sturgeon ha poi ribadito la volontà del suo Scottish National Party di collaborare con gli altri partiti.

Fuori dal Parlamento anche l’ex leader Salmond

La sconfitta dell’Snp ha soprattutto due volti. Quello di Angus Robertson, capo dello Scottish National Party nel Parlamento britannico: ha perso il proprio seggio a favore del conservatore Douglas Ross nella circoscrizione di Moray, nel nord della Scozia. E quello di Alex Salmond, storico ex leader degli indipendentisti scozzesi, artefice e protagonista del referendum per la secessione della Scozia dalla Gran Bretagna perso di misura nel 2014: anche lui resta fuori dal Parlamento di Westminster, sconfitto nel suo collegio di Gordon (nordest della Scozia) da un rivale unionista del Partito Conservatore.

Leader Conservatori Scozia: idea referendum "è morta"

”Commentando l'arretramento complessivo dell'Snp e l'avanzata del suo partito nella regione del nord, la leader Tory in Scozia, Ruth Davidson, ha detto che da parte sua che l'idea di un secondo referendum per l'indipendenza “è morta”.

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