Clima, si dimette diplomatico Usa in Cina in disaccordo con Trump

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David Rank e Donald Trump (foto Ambasciata Usa - Getty Images)
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David Rank lascia la carica perché contrario allo strappo americano sugli accordi di Parigi. Il Dipartimento di Stato parla di “decisione personale”. Al suo posto subentrerà l'ex governatore dell'Iowa Terry Branstad

David Rank, il secondo più alto in grado tra i diplomatici americani presso l'ambasciata americana a Pechino, si è dimesso. Ha riferito ai colleghi che lascia il servizio diplomatico perché non più in grado di supportare le politiche dell'amministrazione Trump, in particolar modo quelle sul clima. Da "genitore, patriota e cristiano" Rank non si è sentito in grado di notificare formalmente al governo cinese la decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dagli Accordi di Parigi sul clima. Il primo a riportare la notizia è stato John Pomfret, editor di SupChina, con un tweet. Al suo posto subentrerà l'ex governatore dell'Iowa Terry Branstad, nominato il mese scorso. Da parte sua il Dipartimento di Stato- secondo quanto riferisce il  Guardian - ha confermato il ritiro di Rank affermando che è stata una "decisione personale".
 

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="en"><p lang="en" dir="ltr">David Rank, no.2 <a href="https://twitter.com/USEmbassyBJ">@USEmbassyBJ</a>, has resigned, sources say. He couldn&#39;t back Trump on climate. Rank had 27yr career including <a href="https://twitter.com/USEmbassyKabul">@USEmbassyKabul</a></p>&mdash; John Pomfret 潘文 (@JEPomfret) <a href="https://twitter.com/JEPomfret/status/871736750087036928">June 5, 2017</a></blockquote>

La decisione di Rank

Rank, vice capo della missione statunitense in Cina, è arrivato a Pechino a gennaio, dopo 27 anni di carriera diplomatica in cui ha rappresentato gli Stati Uniti in Afghanistan, Taiwan, Grecia e isole Mauritius. Nel suo discorso allo staff dell'ambasciata ha dichiarato di non essere in grado di consegnare la nota formale in cui informa il governo cinese della decisione americana di ritirarsi dagli accordi sul clima. In attesa che Terry Branstad (nominato il 22 maggio scorso, in fase di formazione diplomatica) prenda il posto di Rank, al suo posto subentrerà Jonathan Fritz.

La replica del Dipartimento di Stato americano

Come riporta "The Independent" Anna Richey-Allen, portavoce del Dipartimento di Stato sezione Asia Orientale ha definito la decisione di Rank come "personale", ma senza confermare la connessione tra le dimissioni del numero due americano in Cina con l'uscita degli Stati Uniti dagli Accordi sul clima, sottoscritto da 195 Paesi e ratificato da 147. Rank era arrivato l'indomani della ratifica bilaterale degli Accordi di Parigi da parte di Stati Uniti e Pechino, all'inizio del 2016. Si trattò di un momento storico per quelli che finora sono stati considerati i due più grandi produttori di inquinamento al mondo.

Le altre reazioni alla decisione di Trump

Il passo indietro di David Rank non è l'unico gesto di rottura con il presidente degli Stati Uniti. Le critiche di Donald Trump al sindaco di Londra Sadiq Khan, per la gestione dell'emergenza dopo l'attentato di sabato notte, hanno spinto il rappresentante americano in Gran Bretagna Lewis Lukens a manifestare il suo aperto sostegno al primo cittadino britannico. Lo ha fatto con un tweet dall'ambasciata, in cui ha sottolineato la "forte leadership" manifestata dall'amministrazione locale nell'affrontare la situazione.

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