Russiagate, "il genero di Trump Jared Kushner è indagato dall'Fbi"

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Jared Kushner (Getty Images)

Lo rivela il Washington Post, secondo cui a dicembre il potente consigliere del presidente avrebbe incontrato l'ambasciatore russo a Washington e il presidente della banca "Vnesheconombank"

Il Russiagate continua ad allargarsi, questa volta in maniera clamorosa. Nell'indagine dell'Fbi sui rapporti segreti tra i membri dell'amministrazione Trump e il Cremlino è finito Jared Kushner, genero del presidente nonché uno dei suoi più fidati consiglieri.

“Persona d'interesse” per l'Fbi

A rivelare la notizia è stato il Washington Post, che da mesi si occupa della vicenda sui presunti rapporti fra Mosca e alcuni membri dell'entourage di Donald Trump, intrattenuti durante le elezioni presidenziali del novembre 2016. Nel suo articolo il quotidiano ha confermato i movimenti del Federal Bureau sul marito della figlia del presidente, Ivanka. Dopo aver  svelato la scorsa settimana l'identità della persona di alto profilo alla Casa Bianca diventata “d'interesse” per gli agenti federali, si scoprono dunque le possibili fasi del suo coinvolgimento nel presunto scandalo. Il Post ricostruisce oggi alcuni di quelli che potrebbero essere stati gli incontri del consigliere con personaggi vicini al Cremlino.

L'incontro con potenti figure russe

Secondo il quotidiano, lo scorso dicembre Kushner avrebbe incontrato l'ambasciatore russo a Washington, Sergei Kislyak. Un meeting, questo, al quale sarebbe stato presente anche Michael Flynn, l'ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump costretto alle dimissioni dopo 24 giorni in carica per aver negato (mentendo) di aver discusso di sanzioni contro la Russia con il diplomatico di Mosca. Ma quello con Kislyak non sarebbe stato l'unico incontro di Kushner con esponenti di spicco russi. Risale infatti sempre a dicembre, nei giorni che hanno anticipato l'insediamento del quarantacinquesimo presidente degli Usa, l'appuntamento con Sergei Gorkov, numero uno della banca russa "Vnesheconombank", sanzionata da Washington dopo l'annessione unilaterale della Crimea da parte della Russia.

Figura chiave nell'inchiesta

“Non posso confermare o smentire l'esistenza o la non esistenza di indagini o soggetti di indagini”, ha dichiarato la portavoce del ministero della Giustizia Usa, Sarah Flores, interpellata dal WP sul coinvolgimento di Kushner nell'indagine. Il genero del presidente viene, tuttavia, definito dal quotidiano della capitale come una “persona chiave” nell'inchiesta che, oltre a Kushner, coinvolge da vicino sia l'ex consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn che l'ex numero uno della campagna elettorale, Paul Manafort. L'incartamento è affidato al procuratore speciale Robert Mueller, già a capo del Federal Bureau, ma sulla questione indagano anche due commissioni parlamentari alla Camera dei Rappresentanti e al Senato. Nessuna dichiarazione finora da parte di Kushner, che continua a lasciare ogni commento al suo legale Jamie Gorelick, il quale continua a ricordare l'intenzione del suo assistito di essere ascoltato in Parlamento per chiarire ogni dubbio.

I dubbi degli americani

Il Russiagate sembra avere inclinato la fiducia del popolo americano nei confronti del suo presidente. Lo rivela un sondaggio condotto da Morning Consult/Politico su quasi duemila elettori tra il 18 e il 22 maggio. I dati hanno rivelato che il il 55% della popolazione ha dichiarato di essere "inquieto per il futuro della nazione". In totale il 40% degli elettori ha dichiarato di avvertire ansia per le vicende legate all'amministrazione Trump. Alla domanda “come descriverebbe il proprio stato d'animo?” il 53% si è definito nervoso, il 49% ansioso e il 43% addirittura spaventato.

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