Egitto, attacco a bus di cristiani copti: decine di morti, anche bimbi

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L'autobus attaccato a Minya (Ansa)

È accaduto a Minya, nel sud del Paese. Assalitori armati di mitragliatrici sul convoglio. Uno di loro avrebbe filmato il massacro. Cancellata la celebrazione di inizio del Ramadan. Torre Eiffel a Parigi spenta in segno di lutto

Nuova strage di cristiani copti in Egitto con decine di vittime, anche bambini, e feriti. Un bus è stato attaccato a Minya, nel sud del Paese, da un gruppo di uomini armati. Il bilancio della strage è ancora incerto. Fonti mediche e della sicurezza egiziana riferiscono che i morti sono 28, tra cui due bimbi di 2 e 4 anni. I feriti 22. Ma sono cifre che le stesse fonti temono possano aumentare. Secondo l'ex portavoce della chiesa copta ortodossa, Anaba Ermya i morti sarebbero invece 35, tra cui molti bambini.

In seguito all'attacco il presidente egiziano, Abdul Fattah al-Sisi, ha dichiarato lo stato di emergenza e ha convocato una riunione con i responsabili della Sicurezza. Dar al Iftaa, l'autorità egiziana che emette gli editti religiosi (fatwa), ha cancellato le celebrazioni previste alla vigilia dell'inizio del Ramadan, il mese sacro dei musulmani.

Il massacro filmato da un assalitore

Secondo quanto si apprende dai media locali, il bus con a bordo i cristiani copti era diretto al monastero di Anba Samuel, sulla rotta desertica a ovest dell'Alto Egitto. Nell'attacco, riferisce Al Arabiya, uomini armati avrebbero usato mitragliatrici. Il commando era di circa dieci uomini che indossavano divise militari. Secondo quanto raccontato da un testimone su Twitter gli assalitori hanno bloccato il bus, sono saliti a bordo e hanno iniziato a sparare mentre uno di loro filmava il massacro.

"Uccisi dopo il rifiuto di conversione all'Islam"

Intervistato da Tg2000, il parroco della chiesa copta San Mina a Roma, Padre Antonio Gabriel, ha raccontato che "sull'autobus c'erano anche tanti bambini. Gli hanno rubato soldi e oro. Hanno anche chiesto loro di rinunciare a Cristo e di diventare musulmani. Se avessero accettato li avrebbero salvati, ma i pellegrini hanno rifiutato e così sono stati uccisi. Gli hanno messo la pistola sulla testa e sul collo per ucciderli in modo diretto".

La condanna internazionale

Parole di condanna per l'attacco sono arrivate da più fronti. Il grande imam di Al Azhar, Ahmed Al Tayyeb, ha definito "inaccettabile" l'attentato, un atto che "mira a danneggiare la stabilità dell'Egitto". La Lega Araba lo ha bollato come "brutale" sottolineando che "tali crimini che si ripetono ci ricordano il pericolo rappresentato dalle organizzazioni terroriste". Reazione anche da Israele, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato in un comunicato che "non c'è alcuna differenza fra il terrorismo che colpisce l'Egitto e quello manifestatosi in altri Paesi". È un "crimine ignobile", ha detto all'ANSA il portavoce della chiesa cattolica copta, padre Rafiq Grech. L'attentato, ha sottolineato, "è avvenuto il giorno prima del Ramadan dove è vietata la guerra mentre loro, i terroristi, hanno ucciso degli innocenti".

E proprio alla ricorrenza sacra dei musulmani ha fatto riferimento il presidente americano Donald Trump. In una nota della Casa Bianca ha sottolineato che "quest'anno la festività comincia mentre il mondo piange le vittime innocenti degli attacchi terroristici nel Regno Unito e in Egitto, atti di depravazione che sono direttamente contrari allo spirito del Ramadan".

Il ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano ha commentato l'accaduto: l'Italia, ha detto, "condanna con fermezza ogni atto di violenza e ribadisce il suo deciso impegno nella lotta comune contro il terrorismo". Il segretario del Pd Matteo Renzi su Facebook parla di "atroce estremismo islamico" che dopo Manchester "ha causato una nuova strage", invitando "tutto il mondo dell'Islam" a condannare "l'ennesimo attentato".

Per l'Ue "quando le comunità religiose vengono attaccate, tutte le comunità, l'intera umanità viene attaccata". Stasera la Torre Eiffel a Parigi rimarrà spenta in segno di lutto per volere della sindaca Anne Hidalgo.

Cristiani copti, chi sono

I copti d'Egitto sono circa 8 milioni, il 10% della popolazione, la più grande comunità cristiana del Medio Oriente e la più importante minoranza del Paese. Le loro origini sono antichissime: i primi monaci copti vissero in Egitto nel IV secolo e la loro è stata una delle chiese a soffrire di più dall'avanzata islamica nel Nord Africa. Dopo il concilio Vaticano II, Chiesa cattolica e Chiesa copta hanno iniziato un cammino ecumenico di dialogo che ha portato nel 1973 al primo incontro - dopo quindici secoli - tra Papa Paolo VI e il patriarca dei copti, Shenuda III. La loro comunità è perseguitata dalla branca egiziana dell'Isis, ma è rispettata dal presidente Abdel Fattah Al Sisi che l'ha salvata dalle prospettate discriminazioni dei Fratelli musulmani. 

Una lunga scia di sangue

L'attacco odierno al bus è solo l'ultimo in ordine di tempo di una lunghissima scia di sangue. Tra gli attacchi più recenti quello della domenica delle Palme, a tre settimane dalla visita del Papa e in una giornata fortemente simbolica per tutto il mondo cristiano. I kamikaze dell'Isis allora hanno fatto strage di copti in due chiese: a Tanta, a nord del Cairo, e ad Alessandria, "capitale" della Chiesa copta. Complessivamente sono stati almeno 45 i morti e oltre cento i feriti, l'attacco più sanguinoso della storia recente contro i copti. L'11 dicembre scorso era stata colpita la cattedrale ortodossa del Cairo: decine di morti e feriti. L'attentato poi rivendicato dallo Stato islamico.

Papa Francesco in Egitto, appello per la pace

Il pontefice ha visitato l'Egitto a fine aprile lanciando un appello per la pace e incontrando il patriarca Tawadros II, il grande imam di al-Azhar, Ahmed al Tayyib, e il presidente al Sisi. Col patriarca copto Bergoglio ha firmato un'importante dichiarazione in cui le due Chiese riconoscono reciprocamente il valore dei rispettivi battesimi, superando uno storico problema.

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