Turchia, ondata di arresti. Nuovo caso diplomatico con la Germania

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La polizia turca (Ansa)
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In una settimana la polizia ha fermato 891 persone accusate di legami con la presunta rete golpista di Gulen. Uccisi anche 38 supposti militanti del Pkk curdo. Ankara intanto ha vietato a deputati tedeschi di andare nella base Nato di Incirlik. Berlino: “Inaccettabile”

Sono 891 le persone arrestate in operazioni antiterrorismo condotte nell'ultima settimana in Turchia. Lo ha reso noto un bollettino del ministero degli Interni turco. Intanto è scoppiata una nuova polemica con la Germania: Ankara ha vietato ad alcuni deputati tedeschi di visitare la base militare Nato di Incirlik, nell'Est del Paese. Berlino ha definito la decisione "inaccettabile".

Lo scontro con la Germania

La visita dei deputati tedeschi era prevista per martedì ed era stata annunciata già diverse settimane fa. Ankara ha comunicato sabato il suo rifiuto al ministero degli Esteri. Dietro il no ci sarebbe la decisione di Berlino di concedere asilo in Germania ad alcuni ufficiali turchi. Il governo di Berlino ha fatto sapere di ritenere la decisione di Ankara "assolutamente inaccettabile" e di stare valutando un ritiro dei propri soldati. "Questa missione deve essere possibile" ha commentato il portavoce del ministero degli Esteri Martin Schaefer, chiarendo che Berlino eserciterà "tutta la pressione" del caso, per modificare l'atteggiamento turco. Altrimenti, ha aggiunto, "si dovranno trovare altre soluzioni”. 

L'ondata di arresti

Intanto in Turchia si è verificata una nuova ondata di arresti: quasi 900 in una settimana. Come avviene dal fallito colpo di stato del 15 luglio, la maggior parte dei sospetti (767) è accusata di legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen. Tra gli arrestati, anche 118 supposti militanti del Pkk curdo, per un totale di 483 operazioni aeree e terrestri in cui sono anche stati uccisi 38 ribelli. In manette sono finiti anche 2 affiliati all'Isis e 4 a gruppi illegali di estrema sinistra.

Tre giorni fa arrestato il direttore del sito Cumhuriyet

Lo scorso 12 maggio la polizia ha fermato Oguz Guven, direttore del sito di Cumhuriyet, giornale di opposizione laica al presidente Recep Tayyip Erdogan. Secondo Anadolu, il mandato d'arresto è stato emesso per un articolo sulla morte sospetta nei giorni scorsi in un incidente d'auto del magistrato Mustafa Alper, che avviò la prima indagine contro la presunta rete golpista di Gulen dopo il fallito golpe del 15 luglio scorso. Da oltre 6 mesi, altri 12 giornalisti e amministratori di Cumhuriyet sono in carcere, tra cui il direttore Murat Sabuncu. Ecco il tweet di Guven in cui annuncia che è stato preso in custodia:

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