Germania, la Cdu di Merkel trionfa nel feudo della Spd di Schulz

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Elezioni legislative nel Nord Reno-Westfalia, stato chiave per le politiche di settembre. Secondo le proiezioni della Zdf, i socialdemocratici perdono quasi 9 punti rispetto a cinque anni fa e si fermano al 30%. I cristiano-democratici conquistano il 34% dei consensi

Nuova grave sconfitta elettorale per la Spd di Martin Schulz, trionfo oltre le attese per la Cdu di Angela Merkel. Questo il risultato delle elezioni legislative nel Nord-Reno Westfalia, secondo le proiezioni delle 20 della Ard, il primo canale pubblico.

Avanti Cdu, nuovo crollo per Spd

Nel Land più popoloso di tutta la Germania, forte dei suoi 18 milioni di abitanti, nonché roccaforte dei socialdemocratici, la Spd arretra al 31,5%, lasciando sul terreno quasi 8 punti rispetto a cinque anni fa. I cristiano-democratici della Merkel, guidati in questo Land da Armin Laschet, conquistano invece il 33% dei consensi. "E' una sconfitta grave, ma vado avanti" afferma Schulz, assumendosi tutte le responsabilità del risultato, ma dimostrando  di voler continuare la sua corsa verso la canceleria. Il voto nazionale è fissato per il 24 settembre: "Quattro mesi sono un lungo tempo in politica", ha concluso

Elezioni in Nord Reno-Westfalia

La consultazione vede anche il tracollo dei Verdi, con il 6% appena sopra la soglia di sbarramento del 5% sotto alla quale non si entra nel parlamento regionale: nel 2012 avevano ottenuto l'11,33%. Grandi trionfatori di questo voto invece i liberali della Fdp al 12,5%, con un raddoppio dei consensi rispetto a cinque anni fa. E ancora: nella media nazionale i populisti di destra dell'Afd al 7,5%, e crollo del partito della sinistra Die Linke, che con appena il 5%, è ad un passo dal non poter entrare nel Landtag, il parlamento regionale.

Tracollo "effetto Schulz"

Per la Spd, invece, è un colpo durissimo, un terremoto politico. Non solo perché quello del Nord-Reno Westfalia era considerato un cruciale test nazionale in vista delle elezioni federali del 24 settembre, ma anche perché i socialdemocratici rischiano seriamente di perdere una delle loro roccaforti storiche.

Non è bastata la popolarità della governatrice Hannelore Kraft ad arginare il tracollo del cosiddetto "effetto Schulz" - il grande boom nei sondaggi segnati da gennaio fino a qualche settimana fa – né è bastata l'affluenza in netta crescita rispetto al 2012: anzi, "l'effetto Schulz" sembra come essersi ritorto contro la stessa Spd, fino a trascinare i socialdemocratici sotto i livelli dei sondaggi già calanti (gli ultimi mostravano un testa-a-testa tra i due grandi partiti tedeschi), in una spirale  negativa che dopo le sconfitte nello Saarland e nello Schleswig-Holstein è apparsa inarrestabile.

Il parere degli analisti

Secondo la stragrande maggioranza degli analisti, una sconfitta così netta segna un colpo durissime alle ambizioni di Schulz nella corsa alla cancelleria, che fino a poche settimane sembrava ancora a portata di mano. La portata della debacle è difficilmente sottostimabile: erano 13,1 milioni i cittadini chiamati alle urne, non a caso quelle del Nord-reno Westfalia vengono chiamate  "piccole elezioni federali".  Il voto nazionale è fissato per il 24 settembre. 

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