Siria, fonti locali: raid del regime con bombe a grappolo e napalm

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Un’immagine dei bombardamenti del regime effettuati negli ultimi giorni a Douma (Ansa)
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Ondus, Osservatorio per i diritti umani, lancia l'allarme: a Damasco, Aleppo, Idlib e Daraa le forze governative fedeli a Bashar al Assad stanno bombardando zone sotto il controllo dei ribelli. Secondo report dal campo, sarebbero state usate anche “armi non convenzionali”. Intanto proseguono le tensioni tra Usa e Russia

Le forze lealiste fedeli a Bashar al-Assad sono impegnate in raid contro i ribelli. Fonti sul terreno confermano quanto affermato dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) e da media panarabi. Secondo queste fonti sul campo, gli attacchi sono condotti con armi convenzionali, ma anche con armi considerate illegali dal diritto internazionale, come le bombe a grappolo e bombe incendiarie al napalm.

 

Le forze militari deI governo siriano stanno bombardando con raid aerei e di artiglieria diverse zone della Siria fuori dal controllo delle forze lealiste. Secondo le fonti, diversi quartieri ribelli di Damasco - come Tishrin, Qabun, Barze - sono presi di mira da ore dall'artiglieria governativa. In maniera analoga, l'aviazione di Damasco ha condotto raid aerei su Daraa, nel sud, nelle regioni tra Hama e Idlib e nei distretti a ovest di Aleppo, nel nord del Paese. (DA YPRES A IDLIB: 100 ANNI DI STRAGI CHIMICHE)

 

Tensioni internazionali - Intanto prosegue il braccio di ferro tra Usa e Russia dopo il raid statunitense contro una base siriana, voluto da Donald Trump in reazione al presunto uso di armi chimiche del regime di Assad a Idlib dello scorso 4 aprile. (IL LANCIO DEI MISSILI USA)

 

Dmitri Peskov, il portavoce del presidente russo Vladimir Putin, ha ribadito che l’attacco americano dimostra "la completa riluttanza" degli Stati Uniti a interagire con la Russia per la crisi siriana e “a prendere in considerazione i reciproci interessi e preoccupazioni”. Inoltre, ripetere "come un mantra", che Assad se ne deve andare non aiuta il processo di pace in Siria. Peskov ha poi ribadito che ai negoziati di Ginevrà "non c'è alternativa", per quanto si tratti di un "lungo percorso". (PRONTE NUOVE SANZIONI USA CONTRO ASSAD)

 

Johnson, “Usa possono colpire ancora” - Anche il ministro degli Esteri britannico Boris Johnson è tornato sull’argomento. In una intervista al Sun ha dichiarato che gli Usa potrebbero lanciare nuovi attacchi in Siria contro il regime di Bashar al Assad. "Non possiamo perdere l’occasione, è tempo che Putin affronti la realtà sul tiranno che sta sostenendo". Johnson sarebbe quindi pronto a chiedere nuove e più dure sanzioni contro la Russia nel corso del G7 dei ministri degli Esteri.

 

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