Spagna, streaming illegale partite Premier League: blitz della polizia

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Un momento di Burnley contro Chelsea - Foto: Getty
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A Malaga, un Internet Service Provider vendeva abbonamenti per vedere illegalmente le partite del campionato inglese. A gestirlo due cittadini del Regno Unito che controllavano il loro business in video dalla Gran Bretagna

Blitz della polizia spagnola contro un Internet Service Provider spagnolo che permetteva di vedere illegalmente in streaming le partite della Premier League inglese. A Malaga le forze dell'ordine hanno sequestrato in un centro commerciale un negozio gestito dall'ISPY Internet,  dove era possibile acquistare sia il materiale tecnico per ricevere i segnali criptati che veri e propri abbonamenti illegali ai contenuti di oltre cento pay tv. Nel momento del raid erano presenti una decina di persone nel locale. Nessuno è stato arrestato, ma sono stati sequestrate le strumentazioni tecniche che permettevano l'attività di pirateriai.

Secondo la Bbc l'Internet Service Provider era gestito dal Regno Unito da due cittadini britannici, ora sono accusati di reati contro la proprietà intellettuale, che controllavano i propri dipendenti in Spagna grazie a un sistema di sorveglianza video.

 

<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">⚽️One goal against piracy! Spanish Police and <a href="https://twitter.com/premierleague">@PremierLeague</a> join forces to raid a local ISP in Malaga(Spain)offering unauthorized matches🇬🇧 <a href="https://t.co/tSlZqicdEA">pic.twitter.com/tSlZqicdEA</a></p>&mdash; Policía Nacional (@policia) <a href="https://twitter.com/policia/status/829631886129500160">9 febbraio 2017</a></blockquote>

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Operazione globale contro la pirateria - La polizia spagnola ha scoperto l'attività di pirateria grazie alla collaborazione con la stessa Premier League e alle indagini della società di sicurezza informatica Irdeto. Un investigatore della Irdeto si era anche recato materialmente nel negozio gestito dalla Y Internet nel centro commerciale di Malaga per acquistare il materiale tecnico che permetteva lo streaming illegale e per sottoscrivere un abbonamento annuale.

I clienti dell'ISP erano in prevalenza i cittadini stranieri che risiedono lungo la Costa del Sol, pub locali e hotel. Si tratterebbe di parte di un'operazione globale più vasta tesa a spezzare il mercato illegale di contenuti online e in streaming.

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