Trump usa il suo vecchio smartphone: "Possibili problemi di sicurezza"

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Donald Trump (Getty Images)
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L'allarme è stato lanciato dal New York Times che ha rilevato come il neopresidente continui a twittare dal suo solito dispositivo Android

"Un'abitudine tecnologica che sta causando preoccupazioni". Il New York Times, uno dei più prestigiosi quotidiani del mondo, ha definito con queste parole la decisione del neopresidente americano Donald Trump di continuare a twittare dal suo account personale e di non rinunciare all'uso dello smartphone usato prima di insediarsi alla Casa Bianca.

 

Una minaccia alla sicurezza – Ciò che secondo il famoso giornale solleverebbe i maggiori dubbi sulla questione è il fatto che Trump stia continuando a usare anche da presidente un vecchio dispositivo Android che potrebbe esporre lui e l'intera nazione a minacce di sicurezza. Stando a quanto riportato dall'articolo di Cecilia Kang, una delle giornaliste della sezione tecnologia del Nyt, il presidente utilizzerebbe il suo telefono personale principalmente per pubblicare post su twitter più che per effettuare chiamate. Ma nonostante sia entrato in carica da una settimana non è ancora chiaro che tipo di misure di sicurezza siano state adottate per rendere il suo dispositivo non sensibile a possibili attacchi da parte degli hacker. Sono due le principali minacce temute: quella della sottrazione di dati riservati e quella del furto dell'account twitter personale dell'uomo che ricopre la prima carica degli Stati Uniti.

 

Le domande del Nyt – Interpellati sulla questione, nessuno dei membri dello staff della Casa Bianca ha fornito, per ora, una risposta. Quello che al momento sembra essere un dato incontrovertibile è che l'accesso a Twitter, come quello a tutti i social network, richiede una connessione in rete che, a sua volta, espone l'utente che non ha adottato necessarie misure di protezione a ogni genere di rischio collegato ai reati di pirateria informatica. Per questo motivo, tra le principali cause di apprensione degli analisti ci sarebbero quella di sapere se il telefono usato dal presidente sia dotato di funzioni di sicurezza, come codici criptati; se la connessione adoperata al di fuori dalla Casa Bianca sia realmente protetta; se gli hacker siano in grado di accedere da remoto alla fotocamera e al microfono dello smartphone del presidente; infine se il telefono sia immune dai dispositivi Singray, particolari strumenti di sorveglianza informatica utilizzati per tracciare la posizione geografica di qualsiasi congegno elettronico dotato di un sensore gps.

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