
Nel disastro aereo di Medellin, in Colombia, sono morte 71 persone. Di queste cinque erano boliviane, mentre la maggior parte era giocatori della squadra di calcio brasiliana del Chapecoense e giornalisti che viaggiavano al loro seguito. Le salme dei calciatori sono arrivate all'aeroporto di Chapeco dove le aspettava il presidente brasiliano Michel Temer per accoglierle con gli onori militari -

"I campioni sono tornati", hanno cantato in coro i tifosi della squadra brasiliana quando le bare hanno fatto il loro ingresso nello stadio di Chapeco dove la squadra si allenava. Vicino ai feretri i famigliari e gli amici delle vittime, assistiti da psicologi -

I sostenitori della squadra brasiliana hanno deciso di aspettare le bare e prendere parte alla cerimonia funebre nonostante la forte pioggia. Molti di loro si trovano allo stadio da diverse ore perché avevano partecipato alla veglia funebre organizzata da migliaia di persone per ricordare i calciatori -

Mercoledì scorso, il Chapecoense avrebbe dovuto giocare l'andata della finale della Coppa Sudamericana contro l'Atletico nacional di Medellin. Gli avversari colombiani, dopo la tragedia, hanno chiesto di assegnare la vittoria a tavolino ai brasiliani -

Molti tifosi hanno portato corone di fiori e striscioni per celebrare gli atleti e sostenere le loro famiglie -

I 64 feretri brasiliani sono stati trasportati su tre Hercules dell'Aeronautica brasiliana per rientrare in patria da Medellin -

Fra le vittime del disastro aereo ci sono anche cinque passeggeri boliviani che viaggiavano sul velivolo precipitato in Colombia. Nella foto, l'arrivo dei loro feretri a Santa Cruz, in Bolivia -

Le salme erano partite il 2 dicembre dalla Colombia e sono arrivati in patria, dove li attendevano i famigliari. Nella foto, i membri della Colombian Air Force impegnati a caricare le salme prima della loro partenza -

Le famiglie dei boliviani rimasti uccisi nello schianto hanno aspettato il rientro delle salme con foto e fiori in ricordo delle vittime -

I parenti di Fernando Ovar Goytia, una delle vittime, mentre aspettano all'aeroporto ViruViru di Santa Cruz l'arrivo dei feretri -

Ad attendere le salme, anche i parenti di Sisi Arias, un'altra delle cinque vittime boliviane -