Gli jihadisti annunciano che la volontaria americana, rapita in Siria nel 2013, sarebbe morta in un bombardamento su Raqqa. Ma per il Pentagono "non ci sono prove". E la Giordania replica: trovata pubblicitaria. VIDEO
#ISIS: Due to airstrike near Raqqah today, "It was confirmed to us the killing of the American...Kayla Jean Mueller" pic.twitter.com/fXev9Opa1c
— Rita Katz (@Rita_Katz) 6 Febbraio 2015
La giovane, secondo la versione dell’Isis sarebbe stata uccisa in uno dei raid aerei su Raqqa, - capitale del Califfato - lanciati dalla Giordania nelle ultime 48 ore, in rappresaglia per l'esecuzione del pilota Muad Kasasbeh, arso vivo dagli jihadisti. Una bomba avrebbe, secondo Isis, centrato l'edifico dove era custodita. Per l'ostaggio americano gli jihadisti dello Stato islamico avevano chiesto nell'agosto scorso un riscatto di 6,6 milioni di dollari.
"Operazione martire Muath" è il nome in codice della rappresaglia lanciata dall'aviazione giordana contro lo Stato islamico, in omaggio al pilota ucciso arso vivo dall'Isis. "E' solo l'inizio, comlpiremo l'Isis" ovunque ha dichiarato il governo di Amman.