Isis: 26enne Usa uccisa in raid giordano. Amman: propaganda

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Gli jihadisti annunciano che la volontaria americana, rapita in Siria nel 2013, sarebbe morta in un bombardamento su Raqqa. Ma per il Pentagono "non ci sono prove". E la Giordania replica: trovata pubblicitaria. VIDEO

Sarebbe morta in un raid dell’aviazione giordana contro lo Stato islamico la volontaria americana Kayla Jean Mueller, di 26 anni, rapita in Siria nel 2013 e nelle mani degli jihadisti dell'Isis. A renderlo noto gli stessi miliziani sunniti, secondo quanto riferisce su Twitter Rita Katz, direttrice di Site, il sito che monitora le comunicazioni dei terroristi sul web.  Il Pentagono precisa però che al momento "non ci sono prove". e funzionari del governo giordano parlano di "una trovata che ha a che fare con le pubbliche relazioni".

La giovane, secondo la versione dell’Isis sarebbe stata uccisa in uno dei raid aerei su Raqqa, - capitale del Califfato - lanciati dalla Giordania nelle ultime 48 ore, in rappresaglia per l'esecuzione del pilota Muad Kasasbeh, arso vivo dagli jihadisti. Una bomba avrebbe, secondo Isis, centrato l'edifico dove era custodita. Per l'ostaggio americano gli jihadisti dello Stato islamico avevano chiesto nell'agosto scorso un riscatto di 6,6 milioni di dollari.

"Operazione martire Muath" è il nome in codice della rappresaglia lanciata dall'aviazione giordana contro lo Stato islamico, in omaggio al pilota ucciso arso vivo dall'Isis. "E' solo l'inizio, comlpiremo l'Isis" ovunque ha dichiarato il governo di Amman.

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