Canada: attacco al Parlamento, attentatore ha agito da solo

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L’aggressore, che ha ucciso un militare ed è poi stato freddato, sarebbe un canadese convertitosi all’Islam. La polizia diffonde un nuovo video: "Voleva andare a combattere in Siria". Il premier Harper: “Non ci faremo intimorire”

Poteva essere un massacro. A poche ore di distanza dall'attacco al Parlamento di Ottawa, l'attentato più clamoroso della storia canadese, il pericolo corso è chiaro a tutti, nonostante sulle indagini regni ancora il massimo riserbo e le notizie vengano fuori col contagocce. La più importante la dà la polizia, dopo oltre 24 ore di incertezza: a scatenare l'inferno è stata una sola persona, un 'lupo solitario'. Nessun commando in azione, dunque, come si era a lungo creduto. Nessuna cellula dormiente passata alla fase operativa e nessun complice da braccare. Ma se un ex poliziotto di nome Kevin Vickers, oggi gran cerimoniere alla Camera, non avesse bloccato il killer a pochi metri dalla soglia dell'aula parlamentare sarebbe diventato impossibile evitare una strage.

Chi era l'attentatore - E una strage era molto probabilmente quello che voleva Michael Zehaf-Bibeau, 32 anni, ex tossicodipendente, pregiudicato e di recente convertito all'Islam.
Il suo vero nome era Michael Joseph Hall, originario del Quebec. Sua madre, Susan Bibeau, lavora per i servizi immigrazione del governo canadese. A luglio le autorità canadesi gli avevano ritirato il passaporto, perché considerato "viaggiatore ad alto rischio".

"Voleva andare a combattere in Siria" -Era stato quattro volte negli Stati Uniti e, secondo quanto riferito dalla polizia nella serata di giovedì, avrebbe voluto combattere in Siria. Solo uno, secondo gli agenti, dei 93 canadesi a rischio terroristico che hanno mostrato l'intenzione diandare all'estero. La polizia ha inoltre diffuso un nuovo video dei momenti della sparatoria.



Una storia inquietante la sua, che ricorda quella di Martin Couture-Rouleau, il canadese anch'egli divenuto musulmano e che giorni fa ha ucciso, investendolo con l'auto, un soldato. Un militare come Nathan Cirillo, la vittima italo-canadese (i nonni venivano dalla Calabria) uccisa da Zehaf-Bibeau davanti al National War memorial prima dell'irruzione in Parlamento.

Il premier: "Siamo tutti canadesi" - L'area è ancora in gran parte off-limits, l'ingresso al pubblico vietato. Ma nell'aula della Camera i lavori sono già ripresi. "Siamo tutti canadesi, non ci faremo intimidire", ha detto il premier Stephen Harper, invitando tutte le forze politiche a unirsi nella lotta al terrore. La commozione è stata enorme quando in aula e' entrato l'eroe Vickers, sopraffatto dalle lacrime di fronte a una standing ovation dei parlamentari durata quasi cinque minuti. Intanto l'incubo 'lupi solitari' toglie il sonno a Ottawa come a Washington. L'Fbi e la Homeland Security hanno diffuso un dispaccio a tutte le forze dell'ordine americane chiedendo di "essere vigili". E i controlli al confine col Canada sono stati rafforzati. Mentre la madre di Zehaf non ha parole per quel che è successo: "Piango per le vittime della sparatoria, non per mio figlio".

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