Ucraina, crowdfunding per aiutare l’esercito in difficoltà

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Mentre nell’est del paese continua la crisi, migliaia di cittadini si mobilitano online per fornire i beni di prima necessità ai soldati. E c’è anche chi ha promosso (con successo) una campagna per l’acquisto di un drone e di un camion

di Nicola Bruno

Divise, elmi, giubbotti anti-proiettili, medicinali, cibo, cellulari, ma anche droni, paracadute e unità ospedaliere mobili. Mentre la crisi nell’est del paese non sembra arrestarsi (si combatte da mesi e secondo l'Onu da aprile sono morte più di 1.100 persone), l’esercito ucraino sta ricevendo un consistente aiuto da parte dei cittadini. Il tutto avviene online, attraverso donazioni dal basso su Facebook e gli altri social media locali.
E così, dopo i successi nell’ambito dell’intrattenimento (per la realizzazione di film, dischi e altri progetti culturali) o di progetti sociali, ora il crowdfunfing trova un’applicazione anche nel più complicato contesto bellico.

L’appello del Ministero della Difesa - Tutto è cominciato lo scorso marzo, un mese dopo la fuga dell’ex presidente Viktor Yanukovych, quando il nuovo ministro della Difesa si è dovuto rivolgere direttamente ai cittadini per raccogliere i fondi necessari a dare all’esercito i beni di prima necessità.



Nei quattro mesi successivi, racconta la BBC, sono stati raccolti 11,7 milioni di dollari, comprensivi di 2,8 milioni di dollari arrivati attraverso il numero speciale 565.
In questo modo, si è potuto far fronte alle principali emergenze di un esercito lasciato in totale abbandono da Viktor Yanukovych. Come ha spiegato al Guardian un membro dello European Council on Foreign Relations, l’ex presidente “preferiva finanziare la polizia perché era preposta a difendere lui. Non dava nulla all’esercito”. Basti penare che nel 1991, subito dopo l’indipendenza dalla Russia, l’Ucraina poteva contare su 900.000 soldati. Ora sono circa 90.000 e, per di più, non in ottime condizioni: spesso sono senza armi, divise, mezzi di comunicazione e, persino, senza cibo o medicinali.

Wings Phoenix - Proprio per risolvere questi problemi, negli ultimi mesi sono state lanciate online molte campagne di crowdfunding. Una delle più note ruota intorno al sito Wings Phoenix che dichiara di aver già raccolto oltre 600.000 euro. Come racconta Mashable in questo reportage, l’iniziativa è stata lanciata da un ucraino che, all’indomani delle proteste, ha lasciato il paese per la Thailandia. A chilometri di distanza, ha continuato non solo a seguire gli eventi, ma anche a prenderne parte, promuovendo diverse campagne di crowdfunding, per lo più per fornire caschi e giubbotti anti-proiettile ai soldati impegnati nell’est del paese.

La consegna degli elmetti



Le altre campagne - Wings Phoenix rappresenta solo la punta dell’iceberg di un fenomeno molto più ampio. Come racconta Kyiv Post, la modella e celebrità della tv Nataliya Yusupova da mesi è in campo per aiutare i soldati ucraini rimasti feriti. Yusupova va a trovarli negli ospedali e nelle loro abitazioni. Scatta foto e poi le condivide sul suo seguitassimo profilo Facebook, insieme agli estremi bancari per fare una donazione.

Nataliya Yusupova con un soldato ferito



Ci sono poi gruppi su Facebook che acquistano divise, medicinali e altri, come Luta Sprava, che hanno lanciato una campagna di donazioni attraverso le t-shirt



La giornalista Diana Makarona gestisce un’altra pagina Facebook dove raccoglie fondi per cibo, medicinali e vestiti per i soldati impegnati nella zona di Slavyansk. Tutte le spese sono poi documentate online in maniera trasparente.



The People's Project - Si chiama così un altro progetto che di recente ha avuto molta visibilità perché è riuscito a finanziare dal basso l’acquisto di un drone da utilizzare per le ricognizioni nell’est del paese. Il velivolo è costato 35.000 dollari e non sono state mostrate immagini per motivi di sicurezza. Sempre sullo stesso sito sono state portate a termine campagne di crowdfunding per diversi tipi di veicoli militari, oltre che per cellulari da dare ai soldati.

L’arrivo dei cellulari



Prima e dopo



Al fronte con il crowdfunding - Le diverse campagne di finanziamento dal basso stanno riscuotendo un particolare successo in Ucraina anche perché si tratta di una crisi “a bassa intensità e su piccola scala”, spiega su Medium Mark Galeotti, docente della New York University, secondo cui: “Il crowdfunding può aiutare a fornire risorse veloci per colmare le emergenze. Ma non può offrire beni basilari, come l’artiglieria o i carri armati”.  Quello che, invece, i finanziamenti dal basso riescono a fare bene è “mobilitare i cittadini e farli sentire parte della guerra”. E, forse, è proprio questo il motivo per cui i finanziamenti dal basso stanno funzionando bene in un contesto come quello dell’Ucraina occidentale, fortemente polarizzato in chiave anti-russa.

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