È iniziata la partita sul nome del prossimo presidente della Commissione, e la strada del candidato del Ppe si fa in salita. Renzi: non ci interessano poltrone ma creare posti di lavoro. Padoan a Sky TG24: aperture UE a nostre proposte
La corsa del candidato del Ppe Jean Claude Juncker alla presidenza della Commissione Ue si fa in salita. I leader dell'Unione europea, che si sono incontrati nella serata di martedì a Bruxelles, hanno dato un mandato al presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy (qui il suo comunicato, ndr) di avviare consultazioni con i gruppi politici che comporranno il nuovo europarlamento con l'obiettivo di arrivare a proporre un nome per la presidenza della Commissione.
Dunque una sorta di mandato esplorativo, visto che sul nome di Juncker non è certo che si riesca a raggiungere una larga convergenza (nonostante il candidato del Ppe abbia rivendicato la presidenza dopo i risultati elettorali). Ma i popolari del Ppe, cui aderiscono Merkel e Juncker, hanno vinto senza raggiungere la maggioranza e ora hanno bisogno del supporto dei socialisti, che avevano candidato il tedesco Martin Schulz per la Commissione, arrivati secondi.
A luglio il probabile voto sul presidente - La formazione dei gruppi dovrebbe avvenire entro la fine di giugno, ed è quindi probabile che i capi di Stato e di governo possano già esaminare la proposta nel vertice del 26 e 27. A quel punto, il candidato dovrà essere votato dall'assemblea di Strasburgo, in una delle due sessioni plenarie di luglio. Nella sua conferenza stampa Van Rompuy non ha nominato Jean Claude Juncker, candidato dei partiti che si rifanno al Ppe, ovvero la formazione che si è aggiudicata il maggior numero di seggi.
Tonight we discussed the results of the #EP2014 elections and the way ahead- #EUCO has key role to play: http://t.co/9XYo2MxFSF.
— Herman Van Rompuy (@euHvR) 27 Maggio 2014
Renzi: più interessati al lavoro che alle poltrone - Si prefigura quindi un acceso confronto fra il Parlamento, che vorrebbe che il prossimo presidente dell'esecutivo fosse quello indicato dai cittadini europei con il loro voto, e il Consiglio, che secondo il trattato di Lisbona ha il compito di proporre un nome. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, forte del suo successo elettorale, ha rivendicato la priorità delle azioni europee a favore della "vita quotidiana dei cittadini" dicendosi "molto più interessato a come spendere bene i soldi europei per creare posti di lavoro che non preoccupato di discutere su una poltrona".
Tra le ipotesi c'è quella di Enrico Letta - Nelle ore precedenti il suo arrivo a Bruxelles, si era ipotizzato che avrebbe rivendicato per l'Italia un incarico di rilievo fra quelli che devono essere rinnovati nei prossimi mesi. Fra luglio e dicembre, infatti, ovvero proprio nel semestre in cui la presidenza di turno del Consiglio Ue sarà retta dall'Italia, oltre all'intero esecutivo Ue e al suo presidente dovranno essere decisi anche l'alto rappresentante per la politica estera Ue e lo stesso presidente del Consiglio europeo, oltre a quello dell'assemblea di Strasburgo che sarà eletto nella prima sessione di luglio. Secondo alcuni quotidiani (tra cui Repubblica), il premier potrebbe puntare su Enrico Letta.
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