Secondo le nuove rivelazioni di New York Times, Guardian e ProPublica, gli 007 americani e inglesi sarebbero riusciti ad accedere non solo ai metadati ma anche alle email, ai conti bancari e agli altri dati sensibili. L’attività sarebbe iniziata nel 2000
"N.S.A. has led an aggressive, multipronged effort to break widely used Internet encryption technologies:" 2010 memo http://t.co/jVOmsanHYP
— The New York Times (@nytimes) September 5, 2013
Nyt: Nsa entra in accessi criptati sul web - La Nsa, scrive il Nyt, starebbe vincendo la sua lunga guerra segreta contro gli accessi criptati nel web, usando supercomputer, trucchi tecnici, ingiunzioni legali e persuasioni dietro le quinte, per poter superare le barriere che proteggono il traffico quotidiano nell'era di internet. Una guerra segreta di cui i risultati e i successi ottenuti sarebbero custoditi gelosamente, tanto che per accedere al relativo programma, dal nome in codice Bullrun, sarebbe ormai necessario anche all'interno dell'agenzia un alto livello di autorizzazione.
Il programma sarebbe iniziato nel 2000 - Il programma, sempre secondo le ultime rilevazioni riportate dalla stampa, andrebbe però avanti da anni. Già nel 2000, quando i sistemi di criptatura hanno iniziato a rendere problematico la lettura del traffico di dati via internet, la Nsa avrebbe investito miliardi di dollari in una campagna clandestina per poter continuare a la sua attività di controllo, secondo quanto si legge in uno dei documenti di cui riferisce il Nyt.
E allo stesso tempo, si tratterebbe di un'attività ancora a pieno regime. "Stiamo investendo in rivoluzionarie funzionalità di criptoanalisi" per superare barriere e "sfruttare il traffico Internet", avrebbe scritto il direttore della National Intelligence, James Clapper, nella sua richiesta di bilancio per l'anno in corso.
La collaborazione tra Nsa a Gchq - "Nell'ultimo decennio la Nsa ha condotto prolungati e aggressivi sforzi per infrangere le tecnologie di criptatura ampiamente utilizzate in Internet", si legge in un memo del 2010 per un briefing per la Gchq, in cui vengono descritti i risultati ottenuti dalla Nsa, e in cui si afferma che "un grande quantità di dati criptati diffusi via internet che finora venivano scartati, sono ora sfruttabili".
Negli ultimi tre anni, mostra ancora un documento, la Gchq, avrebbe studiato mezzi per poter penetrare nel traffico di colossi di internet come Google, Yahoo, Facebook, e Microsoft. Nel 2012, i britannici sarebbero quindi riusciti a sviluppare "nuove opportunità di accesso" nel sistema Google.
Obama e le pressioni internazionali - Il nuovo scoop rappresenta una ulteriore grana per il presidente Obama, già alle prese al G20 con attacchi internazionali sui programmi di controllo elettronico dell'intelligence Usa (ultima, in ordine di tempo, la richiesta di chiarimenti da parte del presidente brasiliano Dilma Rousseff). Funzionari della stessa intelligence avrebbero non a caso chiesto ai tre media di non pubblicarlo.
Ma la decisione di rendere nota questa storia hanno scritto Stephen Engelberg e Richard Tofel, dirigenti di ProPublica, è stata presa perché "crediamo che sia importante e nel pubblico interesse. E' una storia che mostra come le aspettative di milioni di persone sulla privacy delle loro comunicazioni elettroniche sono errate".