Algeria, blitz per liberare gli ostaggi: decine di vittime

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Raid aereo dell'aviazione militare algerina sul sito dove i terroristi tenevano gli occidentali rapiti in risposta alle operazioni francesi in Mali. Incerto il numero dei morti e dei sopravvissuti. Intanto l'Italia annuncia l'invio di uomini a Bamako

Un blitz precipitato nel disastro, decine di morti e una pioggia di polemiche per una decisione apparentemente unilaterale di Algeri. L'esito dei blitz del governo nordafricano per liberare gli ostaggi presi da un gruppo di terroristi islamisti in un impianto estrattivo di gas è ben descritto, quando ancora il tentativo era ancora in corso, da Francois Hollande: "La faccenda ha preso una piega drammatica". Poi, è stato lo stesso presidente francese a tornare sul Mali: "Quanto accaduto in Algeria prova quanto fosse giusto intervenire lì".

L'attacco contro il convoglio
- L'attacco di terra e degli elicotteri militari algerini era contro un convoglio con cui i terroristi, che secondo il Pentagono appartengono ad al-Qaeda, stavano tentando di trasferire più a sud una parte dei dipendenti stranieri. Secondo Al Jazira, 35 ostaggi e 15 rapitori sarebbero morti. Una fonte jihadista citata dall'agenzia di stampa mauritana Ani ha parlato di 34 ostaggi uccisi, per lo piu' occidentali. Nello scontro a fuoco e' morto anche il capo del commando, Abu Al-Baraa.

Sorpresa nelle cancellerie occidentali - Per ora, però, non si hanno conferme ufficiali. Un diplomatico straniero da Algeri ha ammesso che l'intervento "non è andato molto bene per gli ostaggi" mentre il ministro della Comunicazione, Mohamed Said, ha ammesso l'esistenza di "diversi morti e feriti". Washington ha cercato di ottenere maggior "chiarezza" fino a sera, quando Algeri ha fatto sapere che l'operazione era "finita" e Hillary Clinton si apprestava a chiamare il governo del paese nordafricano, ma nel pomeriggio era stato David Cameron a dire che "non era stato avvertito dell'operazione se non quando questa era già in corso" e che "avrebbe preferito essere informato prima, e non dopo". Il premier Cameron ha rinviato il discorso sulla partecipazione di Londra all'Ue, atteso per domani, mentre il ministro degli Esteri, William Hague si appresta a rientrare dall'Australia. Tokyo ha inviato il vice ministro degli Esteri, Minoru Kiuchi, che ha chiesto lo "stop immediato del blitz" mentre la Norvegia ha fatto sapere che non riesce ad avere notizie su nove connazionali.

Alcuni ostaggi liberati - Gli algerini hanno fatto sapere solamente che quattro ostaggi stranieri, due britannici, un francese e un keniano, e 600 algerini sono stati liberati dai loro militari. Fonti jihadiste hanno riferito che dopo l'attacco al convoglio è scattata un'offensiva aerea e terrestre contro l'impianto gestito dalla britannica Bp, dall'algerina Sonatrach e dalla compagnia norvegese Statoil e situato a Tigantourine, 40km da In Amenas, non lontano dalla frontiera libica. I guerriglieri islamisti fuggiti dall'impianto estrattivo algerino in cui sono stati sequestrati e uccisi diversi ostaggi, ha riferito il governo algerino, sono stati "neutralizzati" mentre "cercavano di fuggire in un paese vicino". Emergono i primi racconti: "Uccideremo tutti gli ostaggi cristiani e tutti gli infedeli" dicevano i rapitori, ha raccontato Abdelkader di 53 anni precisando di essere riuscito a scappare insieme a un gruppo di algerini.

Continuano gli scontri in Mali
- Intanto, in Mali, si continua a combattere. La Francia ha portato a 1.400 gli uomini sul terreno (2.500 l'obiettivo finale, secondo quanto anticipato nei giorni scorsi). Nella notte ci sono stati nuovi scontri tra l'esercito maliano, sostenuto dalle truppe francesi, e gli estremisti jihadisti che circondano la città di Konna, nel settore centrale. Nella regione sono arrivati i soldati del Togo, prime truppe africane. Dall'Ue è arrivato il via libera alla missione Eutm di addestramento e formazione dell'esercito maliano. La missione era in programma da tempo, ma i ministri degli Esteri dei 27, convocati in riunione straordinaria, hanno deciso di accelerare i tempi: la missione (formata da 400-500 uomini, la metà dei quali istruttori) potrebbe essere operativa già a metà febbraio, una settimana prima del previsto.

Terzi: "Invieremo fino a 24 uomini - L'Italia, ha annunciato il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha dato una disponibilità "fino a 24 uomini" per la missione di addestramento Ue in Mali. Non ci saranno invece soldati italiani impiegati direttamente sul terreno, ha confermato il ministro. Il supporto logistico dell'Italia alla missione della Francia "non sarà un intervento militare diretto". Al Consiglio dei ministri del 18 gennaio, ci sarà fra l'altro una relazione del ministro della Difesa Giampaolo Di Paola sulla crisi internazionale nel Mali.


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